Le religioni insieme per la pace, grande evento ad Aosta sabato 5 ottobre
I rappresentanti delle chiese cristiane cattolica, ortodossa rumena e valdese, della Lega islamica autonoma della Valle d'Aosta e della comunità Baha'i si incontreranno sabato 5 ottobre in piazza Chanoux, ad Aosta, a partire dalle 17, per un momento di preghiera per la pace.
L'evento è stato presentato lunedì scorso, 16 settembre, nel salone Ducale del municipio di Aosta con la partecipazione del sindaco Gianni Nuti, che ha sottolineato: «E' un obbligo dell'ente pubblico favorire i valori religiosi di tutte le fedi. Questa preghiera interreligiosa vuole essere un momento di raccoglimento collettivo, dove tutti si possano riconoscere, uno sforzo per coltivare insieme, anche chi non crede, pensieri di pace».
L'iniziativa, dal titolo «Assisi-Aosta dalla lampada alla luce. Le religioni in cammino per la pace», vuole essere - spiegano i cinque i rappresentati delle religioni - «un cammino per la pace, un percorso dove le religioni si mettono insieme per pregare, ma anche un abbraccio collettivo e per questo chiediamo a tutta la comunità di partecipare. Si tratta del culmine del percorso, iniziato un anno fa con il pellegrinaggio ad Assisi».
La preghiera interreligiosa prenderà il via alle 17 in piazza Chanoux (in caso di maltempo, sotto i portici del Comune) e procederà fino alle 20, alternando canti in diverse lingue, preghiere, letture e momenti di meditazione.
L’obiettivo comune è quello di pregare insieme per la pace, promuovendo il dialogo interreligioso. «Questo evento è un segno di fraternità. E’ un’occasione in cui le religioni si uniscono per lanciare un messaggio a un’umanità che lotta», ha dichiarato padre Giampaolo Gugliotta, referente dell’ecumenismo per la Diocesi di Aosta, nel corso della conferenza stampa. Dello stesso avviso padre Alin Neagu della Chiesa Ortodossa Romena, che ha sottolineato come l’incontro dia voce alle diverse comunità religiose, mostrando il loro impegno per la pace.
Paolo Ribet, pastore della Chiesa Valdese, ha ribadito l’importanza dell’iniziativa in un momento storico così delicato: «Il tema della guerra e della pace è sempre stato controverso. Troppo spesso le religioni sono state invocate e strumentalizzate nei conflitti, ma le Chiese non tacciono. Anzi, prendono posizione contro ogni forma di fondamentalismo che riduce Dio a un feticcio».
Maria Paola Macrì, rappresentante della comunità Bahá’í, ha sottolineato che l’evento rappresenta «una prova tangibile che le religioni, nonostante le differenze possono coesistere».
Mohamed Chaib, membro della Lega autonoma islamica, ha quindi lanciato un invito «a tutti quelli che hanno a cuore la giustizia e la pace indipendentemente dalla fede religiosa di appartenenza».