Addio a Franco Mezzena, scoprì l’Area megalitica di St-Martin-de-Corléans
Sono stati celebrati martedì scorso, 17 settembre, nella chiesa di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta i funerali dell’archeologo Franco - all’anagrafe Francesco - Mezzena, mancato all’età di 84 anni nella sua abitazione in regione Pallin domenica 15. In tanti hanno voluto essere presenti per l’ultimo saluto: dai colleghi agli amministratori regionali. Nato a Verona il 28 gennaio 1940, dopo il diploma di maturità scientifica diventò assistente al Museo di Storia naturale della città scaligera dal 1957 al 1967, integrando la sua formazione nelle scienze naturali nelle università di Padova e Modena. Per un cinquantennio ha eseguito ricerche e scavi nel veronese, nel Gargano e in Sicilia, con speciale riguardo all’arte preistorica. Nel 1969 fu il primo, insieme alla moglie Rosanna Mollo, anche lei archeologa, sposata nel 1972 e scomparsa nel 2013, a individuare ad Aosta in un cantiere per la costruzione di condomini le prime testimonianze riferibili all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, da lui scavata poi per oltre un ventennio. Contemporaneamente all’indagine archeologica del sito promosse e coordinò un’esplorazione sistematica del territorio valdostano che portò a individuare una serie di notevoli insediamenti protostorici dei Salassi, dal fondovalle all’alta montagna. L’anno scorso, con grande entusiasmo accolse la proposta di realizzare il documentario dal titolo “Franco Mezzena. L'archeologia raccontata con il sorriso”, realizzato dai registi Nicola Castangia e Andrea Fenu nell’ambito del gemellaggio dell’Area megalitica aostana con il Menhir museum di Laconi di Oristano in Sardegna. Il film ha vinto il primo premio della sesta edizione del Firenze Archeofilm festival. «Fu realmente un archeologo iconico - sottolinea l’assessore regionale ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz - la cui dedizione e l’instancabile impegno hanno segnato e ispirato decine di giovani ricercatori che ebbero la fortuna di lavorare con lui ad Aosta». La soprintendente ai beni e le attività culturali Laura Montani aggiunge: «Abbiamo perso un maestro: il suo fine intuito e le sue vastissime conoscenze hanno permesso alla Valle d’Aosta di conoscere più a fondo le proprie radici». Franco Mezzena lascia il figlio Marcello e la sorella Susy. Ora riposa assieme nella tomba di famiglia nel cimitero di Bra, nel cuneese, dove era nata la moglie Rosanna.