«La nostra regione può diventare un’apprezzata destinazione cicloturistica, attirando appassionati da tutto il mondo»: ecco i progetti in cantiere

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Valorizzare il territorio unico che la Valle d’Aosta rappresenta vuol dire anche creare le condizioni per rendere le montagne non un ostacolo, ma una opportunità per residenti e turisti. Pertanto il Piano regionale dei trasporti tra gli elementi chiave per lo sviluppo del territorio ha individuato pure la mobilità ciclabile, al fine anche di contribuire a rivitalizzare l'economia locale, attraendo un turismo più consapevole e rispettoso dell'ambiente.

Oltre al completamento della pista ciclabile regionale «Fondovalle Dora» che interessa appunto i Comuni lungo l’asse del fiume, il Piano ha previsto la realizzazione di due collegamenti ciclabili intervallivi, definiti nello stesso documento come una «sfida ambiziosa».

Il primo intervento consiste nel completamento, con caratteristiche esclusivamente escursionistiche ciclo-pedonali, del collegamento tra il Colle del Nivolet e quindi Ceresole Reale e Pont di Valsavarenche, attraverso una progettazione molto attenta che dovrà curare in maniera particolare l’ambientazione nel paesaggio del tracciato costituito dal sentiero, tenendo anche conto dell’esistenza dei tratti della vecchia strada mai completata che potrebbero quindi essere riutilizzati per le biciclette.

Il secondo intervento, sul quale da settimane si è concentrata l’attenzione di molti (vedi articolo nella pagina) prende le mosse da uno studio di fattibilità promosso dal Comune di Gressoney-Saint-Jean e, in alternativa, si propone di valutare un collegamento intervallivo attraverso il Colle Ranzola, tra appunto i territori di Saint-Jean e di Brusson creando un passaggio tra le valli di Gressoney e di Ayas con caratteristiche esclusivamente escursionistiche ciclopedonali, come ribadiscono chiaramente dalla Regione.

La pista ciclabile salirebbe dal parcheggio di Weissmatten fino alla stazione di arrivo della seggiovia, dove si trova anche il Rifugio Carlo Mollino, la Casa Capriata: da qui in quota dai 2.050 metri arriverebbe dopo circa 3 chilometri ai 2.170 del colle, con la possibilità per molti appassionati di utilizzare, come avviene a Pila ad esempio con l’impianto di Chamolé, la seggiovia di Weissmatten in salita e in discesa, mentre sul versante di Brusson verrebbe impiegata la strada poderale che sale agli alpeggi della Finestra.

«Le potenzialità di una rete ciclabile completa e funzionale in Valle d'Aosta presenta sono enormi - evidenzia l’assessore regionale ai Trasporti Luigi Bertschy - e la nostra regione può diventare un’apprezzata destinazione cicloturistica, attirando appassionati da tutto il mondo. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale il coinvolgimento di tutte le istituzioni, delle associazioni e dei residenti, che devono lavorare insieme per creare un territorio montano che diventi sempre più attrattivo e adeguato alle esigenze degli amanti della montagna. La promozione di un turismo sostenibile passa anche per la proposta di percorsi ciclo-escursionistici validi che permettano di scoprire e percorrere zone montane finora non accessibili.»

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