«Non apriamo le dighe a casaccio»

«Non apriamo le dighe a casaccio»
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Nella seduta del Consiglio Valle di giovedì scorso, 19 settembre, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha interpellato il Governo sulle modalità di informazione e allertamento esistenti tra i territori interessati dal passaggio della Dora Baltea.

«La Valle d'Aosta non è un’isola ma è il punto di partenza del bacino imbrifero della Dora che è l'accettore idrico di tutte le valli laterali e arriva poi in Piemonte. - ha osservato il consigliere Luca Distort - Fonti stampa riferiscono che, in occasione della piena della Dora di giovedì 5 settembre scorso, non c'è stata un'idonea comunicazione tra la Valle d'Aosta e la città di Ivrea che avrebbe corso uno stato di rischio non indifferente. Esiste un apparato di informazione che monitora le portate dei vari corsi d'acqua, dandone idonea informazione agli enti locali e regionali a valle dei vari livelli del sistema idrografico? Vorremmo anche conoscerne le modalità operative e se siano state attivate in occasione dell'evento del 5 settembre; se vi sia l'intenzione di realizzare - e in quali termini - ulteriori azioni per ottimizzare i flussi informativi tra il nostro territorio e quelli confinanti, a valle del tratto valdostano della Dora Baltea».

Sottolineando che «La Valle d'Aosta è dotata di una rete di monitoraggio delle condizioni meteo-idro-nivologiche composta da circa 100 stazioni, di cui 23 stazioni idrometriche per i corsi d’acqua, i cui dati sono pubblicati sul sito del Centro funzionale e disponibili sull’app "Meteo 3R" insieme ai dati di Piemonte e Liguria, compresi i livelli di allerta vigenti per ciascuna zona e Comune delle 3 regioni», il presidente della Regione Renzo Testolin ha precisato che «I dati e i bollettini di allerta e monitoraggio sono resi disponibili ai Comuni e a tutti gli enti del Servizio di protezione civile in un portale specifico che, in Valle d’Aosta, i Sindaci e i delegati di Protezione Civile devono consultare fino alla cessazione dell’allerta, come previsto dal Protocollo regionale in vigore dal 2008, condiviso con il Cpel e oggetto di diverse sessioni di formazione. Nel caso specifico, l’allerta gialla per rischio temporali forti e diffusi e per rischio idrogeologico su tutto il territorio regionale è stata emessa il 4 settembre alle 14 con un aggiornamento alle 8.30 del giorno successivo che ha elevato la criticità ad arancione in zona C ed è stata attivata l’allerta gialla per rischio idraulico sulla Dora Baltea per le zone A e B. La situazione è stata confermata alle 14 e alle 19 è stata abbassata l’allerta in zona C a gialla per rischio idrogeologico e tolta l’allerta gialla per rischio idraulico sulla Dora, che invece è stata mantenuta sulla zona B, al confine col Piemonte perché il picco di piena non era ancora del tutto transitato sul territorio regionale. Il 6 settembre la situazione è rientrata nell'ordinario». Il presidente della Regione Renzo Testolin ha quindi dichiarato che «È gravissimo quanto riportato da un articolo secondo cui “in Valle d'Aosta, ancora una volta, si aprono le dighe senza avvisare il sistema di protezione civile piemontese”. Un'affermazione senza alcun fondamento, completamente sbagliata e anche offensiva, perché la funzione degli invasi è anche quella di “laminare” le piene, cioè di trattenere e accumulare quantitativi di acqua. Nessuna diga viene “aperta” a casaccio». Il presidente Renzo Testolin ha aggiunto che «La Protezione civile regionale ha preso contatto con il Direttore generale di Arpa Piemonte, per quanto riguarda i rapporti tra Centro funzionale valdostano e piemontese, e con il direttore della Protezione civile della Regione Piemonte, per quanto riguarda le comunicazioni tra le due strutture regionali, dato che il flusso di comunicazioni verso i Comuni piemontesi avviene per il tramite della filiera della Regione Piemonte/Province/Prefetture piemontesi. Gli operatori della Protezione civile valdostana sono ovviamente disponibili a eventuali implementazioni dei flussi informativi, ma hanno in primis richiesto e trovato condivisione di intenti».

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