Gli agenti della Polizia Locale di Courmayeur chiedono di essere dotati di armi: «Siamo intervenuti per risse, presunte rapine e sfratti difficili»

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Gli agenti della Polizia Locale di Courmayeur tornano a chiedere all’Amministrazione comunale di esser dotati di armi da sparo. A rilanciare la loro istanza è questa volta l‘Associazione Professionale della Polizia Locale d’Italia con una lettera inviata al Comune ai piedi del Monte Bianco dove si denuncia il «Rischio di grave danno alla persona» per il mancato armamento.

«Courmayeur e? un Comune di confine di grande passaggio di persone e turisti, anche dovuto alla presenza del Tunnel del Monte Bianco. - spiega Flavio Ravasi, uno degli 8 vigili di Courmayeur, nonché segretario regionale dell’Anvu - Per 6/7 mesi all’anno il Comune decuplica il suo numero di abitanti ed arriva anche a 30mila con l’aumento di situazioni legate alla sicurezza cittadina e l’ordine pubblico. Negli ultimi tempi siamo intervenuti, su richiesta della stazione dei Carabinieri di Courmayeur, su risse, presunte rapine ma anche su sfratti difficili. Non vogliamo l’arma per fare gli sceriffi, ma riteniamo che possa essere un deterrente visivo per la persona. Per ora si sono sempre rifiutati di darcela, ma con motivazioni poco sensate, tipo che non è bello vedere l’agente di Polizia con la pistola».

L’ultima richiesta risale al dicembre scorso, quando il Sindaco riportò la questione in Consiglio comunale. In quell’occasione l’aula si espresse per inserire lo spray urticante fra le dotazioni dei Vigili.

«Al momento non ci è stato ancora consegnato. - precisa Flavio Ravasi - Anche se pare che l’ufficio tecnico si sia mosso per chiedere l’attivazione dell’apposito corso di formazione. Peraltro lo spray ha tante limitazioni: non si può usare al chiuso e tanto meno controvento».

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