Il Cai di Saint-Barthélemy per i suoi 50 anni ha riportato la croce sulla Becca de Luseney
Al secondo tentativo, la croce è tornata sulla Becca de Luseney. E’ stata riportata in cima sabato scorso, 7 settembre, dal Cai Saint-Barthélemy, nell’ambito delle celebrazioni per il 50ennale della Sottosezione. La croce era stata posta sulla cima proprio in concomitanza con la fondazione dell’associazione nel 1974. Poi, alcuni anni or sono, una tempesta l’aveva divelta. La spedizione era già stata programmata una prima volta sabato 15 giugno scorso ma le pessime condizioni meteorologiche avevano fatto propendere per un rinvio.
«Al secondo tentativo, la decisione presa durante l’assemblea dei soci del 2022 è stata rispettata: la croce storica del 1974 - ritrovata alla base dello scivolo nord e riconsegnataci nell’autunno del 2021 dal celebre alpinista Christophe Profit - da sabato 7 settembre è tornata sulla vetta della Becca de Luseney. - sottolinea il reggente della Sottosezione del Cai di Saint-Barthélemy Piermauro Reboulaz - Un gruppo di soci l’ha riportata in cima, lungo l’aerea e impegnativa cresta est che diparte dal lago ai suoi piedi, e posizionata nel luogo esatto dove fu eretta in concomitanza con la nascita della Sottosezione. L’intervento ha visto anche la posa di un cavo in rame per la messa a terra del manufatto, con la speranza che questo almeno limiti l’azione delle scariche dei fulmini di cui gli elementi in metallo portano profonde tracce. La nuova posa è anche stata l’occasione per ripulire la vetta da accumuli disordinati di pietre sparse, evidentemente ammucchiate nel tempo dai diversi salitori, e di liberare da esse anche quel poco che resta di una statuetta in legno ancora più storica: fu intagliata nel 1966 da Roberto Reboulaz e portata in vetta assieme al cugino Franco il 15 agosto di quell’anno, per ricordare i 100 anni dalla prima ascensione».
“Il circuito del Tempo”
Le iniziative per celebrare il mezzo secolo di attività del Cai di Saint-Barthélemy non sono finite. Al contrario, quella più ambiziosa si svolgerà proprio nei prossimi giorni: tra giovedì 19 e sabato 21 settembre si terrà infatti l’evento denominato “Il circuito del Tempo, 50 ore per mezzo Secolo”. «Viene proposto di camminare lungo un anello di sentieri che permetterà di attraversare il territorio del Comune di Nus ed incontrare i suoi abitanti. - spiega Piermauro Reboulaz - I’itinerario sarà segnalato nei punti principali e il circuito potrà essere percorso sia in senso orario che antiorario. Si invitano gli interessati a partecipare all'iniziativa, secondo queste semplici regole: ogni persona, o gruppo di persone, potrà percorrere liberamente i sentieri individuati per l'intero tracciato oppure solo per parte di esso, anche se minima; non è obbligatoria - anche se raccomandata - l'iscrizione al Cai, e chiaramente neppure essere residenti nel Comune di Nus; chi parteciperà (quindi percorrerà l’itinerario nel corso delle 50 ore ufficiali) è invitato a segnalare il proprio tratto, e i partecipanti al gruppo se del caso, compilando il modulo che verrà messo a disposizione in formato elettronico sul canale dedicato oppure a stampa all’HostHello nel borgo di Nus, per tutta la durata dell’iniziativa; i partecipanti sono invitati a raccogliere immagini da mettere a disposizione dell’organizzazione». Non sono previste classifiche né premi. I sentieri proposti sono classificati E (escursionistico) e dovranno essere percorsi senza alcun accompagnamento né responsabilità da parte degli organizzatori. Sarà in seguito promossa una serata pubblica in cui verranno presentati i dati relativi all'iniziativa. Il dislivello totale del circuito è di 3.230 metri e lo sviluppo supera di poco i 50 chilometri. L’inizio dell’evento al Municipio di Nus è programmato per le 14.50 di giovedì 19 settembre, e la conclusione, sempre al Municipio, alle 16.50 di sabato 21 settembre. «Per la sua rilevanza sportiva, sociale e turistica la nostra proposta ha ottenuto il patrocinio formale del Comune del Nus, e siamo in trattativa per possibili sponsorizzazioni» conclude Piermauro Reboulaz.