Cede il cornicione di neve, muore alpinista spagnola: indagata la guida alpina

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E' stata una caduta di gruppo da un cornicione di neve, e non una valanga, a provocare la morte dell’alpinista spagnola Nuria Caton Alcubierre, di 47 anni, e il ferimento di altri 3 nel pomeriggio di lunedì scorso, 9 settembre, sul Castore, nel massiccio del Monte Rosa.

In discesa dalla vetta, gli 8 alpinisti spagnoli sono arrivati fino al Colle del Felik. Qui, forse a causa della scarsa visibilità, non si sono accorti di essere molto vicini al vuoto sottostante, finendo su un cornicione di neve che poi ha ceduto. Gli alpinisti sono caduti sulla roccia per 150-200 metri. L'incidente si è verificato a quota a 4.061 metri e il recupero è avvenuto attorno a quota 3.900 metri. Da qui, con le barelle, i soccorritori del Sav e del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Breuil-Cervinia hanno portato sino al rifugio Sella (3.585 metri) la vittima e i 3 feriti.

A causa del maltempo, l'elicottero del Soccorso alpino valdostano (Sav) non era potuto intervenire sul luogo dell'incidente, a 3.900 metri di quota, e quindi una squadra di soccorritori si è mossa via terra dal rifugio Quintino Sella al Felik (3.585 metri). Una volta raggiunti gli alpinisti coinvolti, è iniziata la discesa verso il rifugio.

La valanga si è staccata in un tratto ripido della via normale al Castore, lungo il ghiacciaio. Dopo le precipitazioni dei giorni scorsi, il forte vento registrato in alta quota può aver contribuito a formare delle placche di neve ventata.

Per la morte di Nuria Caton Alcubierre la procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

È indagata la guida alpina, un cittadino spagnolo di 35 anni, che accompagnava la vittima e il marito, rimasto gravemente ferito e tuttora ricoverato in ospedale.

Da una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente svolta dal Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cervinia, la cordata di alpinisti, a causa della scarsa visibilità dovuta alla nebbia, ha sbagliato la linea di discesa finendo su di placca a vento che al suo passaggio si è staccata. La donna è rimasta completamente sepolta dalla neve, e quando i soccorritori sono arrivati sul posto era già morta. Ferito gravemente anche il marito, che è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Umberto Parini di Aosta.

La guida alpina che era con loro è rimasta lievemente ferita, ma è già stata dimessa dall'ospedale. Travolti dalla neve anche altri 2 alpinisti, sempre spagnoli, che sono rimasti feriti. Una terza cordata di connazionali, invece, è rimasta illesa. I 5 alpinisti si sono uniti nella discesa dalla vetta alla cordata della vittima, proprio perché loro erano con una guida, e viste le condizioni meteorologiche avverse hanno deciso di scendere tutti insieme.

Arrivati fino al Colle del Felik gli 8, a causa della scarsa visibilità, sono finiti sopra una placca a vento che ha ceduto.

Le operazioni di soccorso sono state condotte dal Soccorso alpino valdostano e dal Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia. Sono già stati sentiti dai militari delle fiamme gialle i tre alpinisti illesi e la guida spagnola.

Escursionista trovata morta al col de la Seigne

E’ stata trovata nella mattinata di martedì scorso, 10 settembre, priva di vita un'escursionista che risultava dispersa dalla sera prima nella zona del col de la Seigne, in fondo alla Val Veny (Courmayeur), tra Italia e Francia.

Il decesso potrebbe essere stato causato da un malore.

L'allarme è scattato in seguito al mancato rientro della vittima.

Le ricerche - condotte a piedi da Soccorso alpino valdostano, guardia di finanza, vigili del fuoco, forestale e forze dell'ordine - sono proseguite per tutta la notte. Le operazioni di riconoscimento della vittima sono affidate alla guardia di finanza di Entrèves.

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