La guerra estesa e il futuro dell’Europa contemporanea Un pubblico numeroso al dibattito nel Forte di Bard
Sabato scorso, 31 agosto, sotto un cielo sereno e in una serata eccezionalmente piacevole, il Forte di Bard ha ospitato un evento che resterà impresso nella memoria dei partecipanti intitolato «Tra Gaza e Kiev: fratture della guerra estesa. Dialoghi sull’Europa che viene». Più di 400 persone hanno riempito la suggestiva cornice valdostana per assistere a un pomeriggio di riflessioni e dibattiti di altissimo livello, organizzato dalla rivista parigina Le Grand Continent. Il pubblico, numeroso, ha potuto ascoltare alcune delle voci più autorevoli del giornalismo italiano e internazionale, confrontarsi su temi cruciali per il nostro presente e futuro.
L'evento, anche per la sua rilevanza, è stato aperto dai saluti istituzionali del presidente della Regione Renzo Testolin, che ha sottolineato l'importanza del partenariato tra la Valle d'Aosta e il Grand Continent. Nel suo intervento, il presidente Testolin ha evidenziato come queste iniziative arricchiscano la vita culturale della regione, promuovendo un dialogo su temi di portata globale che, indirettamente, toccano anche le realtà locali. «La Valle d'Aosta si trova al centro dell’Europa e può diventare sempre di più un ponte tra culture e un luogo di dialogo» ha dichiarato il presidente Renzo Testolin che si è detto «Orgoglioso di ospitare un evento di questa rilevanza che unisce le menti più brillanti dell'analisi geopolitica e delle relazioni internazionali.»
Il Forte di Bard, con la sua posizione strategica, ha fatto da perfetta cornice all'incontro, suscitando l’entusiasmo degli ospiti. La presidente del Forte di Bard Ornella Badery, esprimendo il suo apprezzamento per l'esito della manifestazione, si è dichiarata: «Felicissima di concludere una stagione ricca con questo evento di alto livello.» Anche la nota giornalista televisiva Alessandra Sardoni tra un selfie e un autografo ha condiviso il suo piacere di scoprire la Valle d’Aosta, dichiarando di essere «Entusiasta di questa accoglienza splendida in un posto così unico.»
La prima sessione dell'evento ha visto Marc Semo, caporedattore di Le Monde e a lungo corrispondente di Libération a Roma, tenere una relazione sul ritorno della guerra in Europa. Suscitando un grande interesse tra il pubblico. Il grand reporter francese ha affrontato il tema delle fratture geopolitiche che stanno ridisegnando il continente, evidenziando come il conflitto in Ucraina rappresenti non solo una tragedia umana, ma anche un segnale di allarme decisivo per l'intero sistema di sicurezza europeo. La discussione, moderata in un italiano impeccabile da Mathéo Malik, ha visto l’intervento puntuale di uno dei principali storici della geopolitica francese, Florian Louis, che i valdostani hanno già avuto modo di conoscere per la sua attività di conferenziere al Municipio di Aosta.
Nella seconda parte della prima sessione, uno dei momenti più attesi è stato il dialogo su Washington, Pechino e le incertezze legate a Donald Trump, moderato dal giornalista ed esperto divulgatore italiano David Allegranti. L’analista Alessandro Aresu e il giornalista Mario De Pizzo hanno esplorato il complesso scenario internazionale segnato dalle mosse di Trump e dalla politica estera americana sotto la presidenza Biden, soffermandosi in particolare sul ruolo della vicepresidente Kamala Harris. Aresu ha messo in luce come l’imprevedibilità di Trump, ancora influente sulla scena politica statunitense, continui a rappresentare una variabile critica per le relazioni globali, in particolare con la Cina. De Pizzo ha approfondito il posizionamento di Harris, vista come una figura capace di contrastare le spinte isolazioniste. La discussione ha evidenziato le tensioni e le sfide di una nuova "guerra fredda" che coinvolge Stati Uniti e Cina, mettendo a confronto visioni politiche e prospettive sul futuro delle relazioni internazionali.
Nell'ultima sessione dell'evento, dedicata al futuro dell'Europa, Federico Fubini, Gilles Gressani e Alessandra Sardoni hanno affrontato le sfide politiche ed economiche che l'Unione Europea dovrà affrontare nei prossimi anni. Moderato dal direttore del Grand Continent, il panel ha esplorato le tensioni che minacciano la coesione europea. Alessandra Sardoni ha delineato un’analisi precisa della traiettoria europea di Giorgia Meloni: dal successo del G7 alla crisi della sua statura internazionale. Fubini ha approfondito l'analisi della crisi tedesca e i rischi legati a un possibile indebolimento dell'asse Parigi - Berlino, pilastro fondamentale dell’Unione. Ha sottolineato come queste dinamiche possano avere implicazioni profonde per il futuro del continente, aprendo scenari di incertezza. L'Europa è a un bivio e, per rimanere rilevante sulla scena mondiale, deve evolvere e rispondere con decisione ai cambiamenti in atto.
L'evento si è concluso con un buffet che ha visto la continuazione del dialogo tra conferenzieri e partecipanti. Il direttore del Grand Continent Gilles Gressani ha commentato la serata delineando un orizzonte di future collaborazioni: «Questa è solo la prima tappa di un partenariato che ci auguriamo possa continuare e crescere, portando nuove occasioni di incontro e riflessione qui in Valle d'Aosta.»
L'evento di sabato scorso al Forte di Bard si è rivelato non solo un successo di pubblico, ma anche un segnale di come la Valle d’Aosta possa diventare un crocevia di idee e dibattiti di livello europeo e internazionale, rafforzando il suo ruolo di ponte tra culture e saperi. Un appuntamento che ha lasciato il segno e che, si spera, sarà solo il primo di una lunga serie.