A Saint-Marcel la prima “Passeggiata resistente”
Domenica scorsa, 25 agosto, si è svolta la prima edizione delle “Passeggiate resistenti”, un progetto nato dalla collaborazione tra il Comune di Saint-Marcel, la sezione Anpi territoriale “Mont Emilius Lexert Menabreaz” e Fabio Réan, a cui seguirà anche la creazione di un “docufilm” della Rai, dedicato alle tradizioni della Valle d’Aosta, in questo caso ai sentieri della Resistenza nel Vallone di Saint-Marcel. «Ripercorrere gli eventi, nei luoghi in cui si sono verificati, fianco a fianco con Leo Champion, il partigiano Athos, classe 1924, è stato impagabile. - racconta la presidente della sezione Anpi “Mont Emilius Lexert Menabreaz” Irene Deval - Il percorso nella magnifica riserva Turati si è svolto da Mulac, dopo la Messa tradizionale del 25 di agosto, e si è snodato verso la Chaux, passando per vari alpeggi, fino a “Tzantéi di Barbatòou”, Vauvire e Praborna. Luoghi di una bellezza disarmante in cui un nutrito gruppo di partecipanti (una quarantina, ndr), di ogni età, ha condiviso il cammino e rivissuto la storia attraverso tappe di racconti e di letture. In particolare, in questi luoghi si svolse l’incredibile operazione con cui ben 400 soldati tentarono, nell’aprile del 1944, una manovra di accerchiamento per catturare i partigiani della Banda Menabreaz, capitanati da Pierino Mosquet, all’epoca stabilitisi nella casa del Barone Beck Peccoz, a 2.385 metri di quota. Ben 4 colonne armate giunsero passando dai colli montani ancora innevati, arrivando da Cogne, Clavalité e risalendo dal vallone di Saint-Marcel e da Brissogne, senza però riuscire nell’intento, grazie alla conoscenza da parte dei partigiani dei passaggi montani, un precoce avvistamento e l’aiuto della guardia Artaz, che riuscì a sfiancare i fascisti». «Osservare dal vivo i passaggi della rocambolesca fuga, capire la fatica di chi ha scelto di percorrerli, carico di emozioni e di scorte di viveri e armi, farlo in gruppo, è stata linfa vitale per queste parti così profonde della memoria della nostra terra e della nascita della nostra libertà. - conclude Irene Deval - Un successo sicuramente da ripetere, approfondendo altri capitoli della nostra incredibile storia».