La mostra “Valle d’Aosta e non solo” con la prima edizione del Coutumier

La mostra “Valle d’Aosta e non solo” con la prima edizione del Coutumier
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Alle 18 di mercoledì prossimo, 28 agosto, verrà inaugurata la mostra “Valle d’Aosta e non solo” che Marina Mais, con il patrocinio del Comune di Aosta, presenta alla Saletta d’arte di via Xavier de Maistre, dopo il successo della sua ultima iniziativa nella cappella di San Grato. Ad affiancare le antiche stampe, delle quali è nota esperta, Marina Mais propone - oltre ad alcuni dipinti di Italo Mus, Leonardo Roda, Leonardo Bazzaro ed Alessandro Lupo - una vera e propria rarità. Si tratta del volume della prima edizione del cosiddetto Coutumier, “Costumes generales du Duché d’Aoste”, pubblicata il 10 febbraio 1588, su iniziativa dell’Assemblée des Trois États, l’organo politico del Pays d’Aoste, composto dai rappresentanti del clero, della nobiltà e delle comunità locali. Il volume che sarà esposto nella Saletta comunale di via De Maistre porta sul frontespizio lo stemma degli Stati sabaudi, in quanto il duca Emanuele Filiberto chiese all’editore Louis Pomar di Chambéry di sostituire il suo simbolo (il melo) con quello ufficiale, tanto che della prima edizione esistono appunto due versioni, la seconda pubblicata il 10 marzo 1588, quella con lo stemma ducale, che non è presente neppure nelle collezioni regionali.

La grandiosa opera richiese oltre quindici anni di lavoro da parte di una commissione presieduta dal giurista Jean-Geoffroy Ginod e, con i suoi 4.289 articoli suddivisi in 6 libri, raccoglieva le leggi, gli usi e i costumi in vigore nel Ducato d’Aosta e fino ad allora tramandati oralmente. Il Coutumier valdostano sancì da un punto di vista formale, con il riconoscimento degli usi locali, un rafforzamento del particolare regime di autonomia della Valle d’Aosta, introdotto mezzo secolo prima, nel 1536, rappresentando uno dei fondamenti del particolarismo valdostano, così da farne un volume dal grande valore storico e simbolico, molto raro sul mercato antiquario. Nella fattispecie l’opera in mostra nella Saletta d’arte contiene diverse annotazioni dei suoi proprietari, come ad esempio quella sul frontespizio particolarmente interessante: «Appartient à M. Martin Charrere ancien capitaine et propriétaire à Saint-Martin d’Aymavilles, le 10 mai 1822, écrit par M. Barmaz de Derby». Chissà che l’importante opera non trovi un acquirente di Aymavilles che la riporti nel paese dove rimase a lungo nel diciannovesimo secolo.

La mostra “Valle d’Aosta e non solo” sarà aperta da mercoledì 28 agosto a sabato 7 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.

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