Chiudere la stalla…prima
Mentre sento che alcuni anziani valdostani cominciano a lamentarsi della percezione della sicurezza ad Aosta, mi giunge la notizia dell’atto vandalico alla caserma Testa Fochi, in pieno centro città. Mi sembra grave che possano accadere fatti del genere: di certo per danneggiare l’ex garitta e l’aquila di ferro, ci saranno volute energie e molto rumore, strano che nessuno se ne sia accorto.
Ritorno così ai dati dell’indagine sulla qualità della vita stilata da Il Sole 24 Ore, riguardante l’anno scorso e mi soffermo a studiare gli indici della criminalità.
Con stupore mi imbatto in un indizio sorprendere: la Valle d’Aosta è salita molto in alto rispetto agli anni precedenti nella classifica. Ciò che mi sciocca è che su 107 province, riusciamo ad avere anche un primato: Aosta è addirittura al PRIMO POSTO per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, prima davanti a Crotone, e non meno che TERZA in Italia nell’indice che si intitola “percosse”. E inoltre 70esima nella graduatoria generale della criminalità su tutte le province. Anche in quanto a truffe e frodi informatiche siamo ai livelli alti di una città come Napoli, ad esempio, o in quanto a lesioni dolose e a danneggiamenti abbiamo quasi la stessa percentuale di Crotone, la città calabra di nuovo maglia nera.
Certo si può eccepire che i dati si riferiscano a denunce, che quindi i reati denunciati siano più che in altre città, magari culturalmente abituate al silenzio, ma ciò non è rassicurante lo stesso; specie perché questi numeri coincidono con il sentire comune, che fra risse e atti vandalici, si sta facendo sempre più preoccupato.
Questo tema da solo dovrebbe bastare per allarmare la società civile e la politica.
Se si fa un interessante paragone con Milano, che ha la maglia nera nella classifica generale sulla sicurezza, si potrà notare come tentati omicidi e lesioni siano nella stessa percentuale, come invece furti e rapine non siano quasi esistenti ad Aosta, al contrario del traffico di stupefacenti, lesioni, percosse e danneggiamenti.,
Se vogliamo presentarci all’esterno come un’isola sicura, soltanto perché per ora furti e rapine sono pressoché inesistenti, non facciamo un buon servizio ai nostri residenti.
Per quanto ancora riusciremo a salvare il bucolico immaginario alpino? Cerchiamo di chiudere la stalla prima che i buoi siano fuggiti, una volta tanto….