Giornalista aggredito, valdostano di Casapound ai domiciliari Igor Bosonin, 46 anni, si era candidato sindaco a Ivrea
Quattro persone sono state poste agli arresti domiciliari nell'indagine sul caso di Andrea Joly, il giornalista del quotidiano La Stampa che sabato 20 luglio scorso, a Torino, era stato aggredito davanti al circolo Asso di Bastoni, abituale ritrovo degli attivisti di Casapound. Ad eseguire il provvedimento è stata la Polizia di Stato.
Il fascicolo è aperto per violenza privata aggravata e lesioni. Tra gli arrestati c'è anche un valdostano: Igor Bosonin, di 46 anni, originario di Donnas.
La misura cautelare degli arresti domiciliari per i 4 attivisti di Casapound (oltre a Bosonin, gli altri sono Euclide Rigato, 45enne tassista di Torino, Marco Berra, 35enne operaio di Cuneo, e Paolo Quintavalle, 33enne di Chivasso) è stata disposta per «il pericolo di reiterazione dei reati della medesima indole».
E' quanto si ricava dall'ordinanza del gip Odilia Meroni. Il giudice osserva che le modalità dell'aggressione abbinata al «futile movente» che l'ha scatenata «danno conto dell'indole violenta, di un istinto criminale spiccato e, dunque, dell'elevato grado di pericolosità di ciascun indagato». Vi è pertanto un «rischio di recidivanza specifica».
Igor Bosonin - incensurato - è stato uno dei fondatori di Casapound in Valle d’Aosta, partecipando nel 2011 all’apertura della prima sede. Trasferitosi in Canavese, nel 2018 si era candidato sindaco a Ivrea per Casapound con lo slogan «Prima gli eporediesi», ottenendo 198 voti, pari all’1,94 per cento.
Nel 2023 si candida a consigliere con la Lega di nuovo alle Comunali di Ivrea: ottiene 40 preferenze ma non l’elezione.
«Igor Bosonin da questo momento non ha più rapporti con la Lega» aveva riferito poco meno di un mese fa il deputato Alessandro Giglio Vigna, «segretario pro tempore» del partito di Matteo Salvini del Canavese. «Bosonin - sottolinea Giglio Vigna - è un tesserato della Lega, ma come sostenitore e non come militante. Aveva però fatto domanda per diventare militante, ma a questo punto si può dire che la richiesta non verrà neanche vagliata. Dopo quanto accaduto la tessera gli verrà ritirata e non avrà più rapporti con la Lega».