A Jovençan l’innovativo Teatro del Lemming
Proseguono gli appuntamenti con l’edizione 2024 del Festival Mater, rassegna di teatro, danza, musica e letteratura ideata dal Comune di Jovençan in collaborazione con Tamtando e iniziata mercoledì 7 agosto scorso con lo spettacolo “Respect - Il coraggio di avere paura”. Quest’anno Mater, è Demetra, Madre Terra e dea della maternità che secondo il retore greco Isocrate, grazie ai suoi doni come grano e cereali, ha reso l’uomo diverso dagli animali e capace soprattutto di coltivare speranze più elevate per la vita e ciò che le seguirà. Fino a sabato 21 settembre, sono in calendario 7 appuntamenti artistici focalizzati proprio sul tema della celebrazione della natura e della valorizzazione del femminile, tra cui il ritorno della compagnia teatrale Lemming di Rovigo, famosa a livello internazionale, ma non solo. In programma ci sono anche conferenze e laboratori a tema “Anciens Remèdes” e itinerari alla scoperta del territorio. Saranno più di 40 quest’anno, gli artisti che si esibiranno nei luoghi più suggestivi, tra vie, orti, le Jardin des Anciens Remèdes e il Vecchio Cimitero che coinvolgeranno turisti e residenti di tutte le età. Come da tradizione, a chiudere il festival saranno le voci dei bambini della Scuola primaria del paese, che segneranno la conclusione di questi eventi con il loro finale tocco speciale.
“Le innominate”
Oggi, sabato 17 agosto, alle 18, al Jardin des Anciens Remèdes (in caso di maltempo nella sala consiliare del Municipio), viene proposto “Le Innominate”, incontro/confronto dei memoir epistolari delle Edizioni Les Flaneurs “Berggasse 19: Una donna di nome Anna Freud” di Lucrezia Lombardo e “L’ultima ghirlanda di Eva Gonzalès” di Federico Gregotti con gli autori. Modera l’evento l’attrice Paola Corti.
Il Teatro del Lemming
Martedi e mercoledì prossimi, 20 e 21 agosto, al Jardin des Anciens Remèdes, sarà la volta di “Attorno a Troia_Troiane” del Teatro del Lemming; spettacolo su prenotazione (tra martedì 13 e lunedì 19 agosto su WhatsApp al numero 347 9467180 o tramite mail all’indirizzo festivalmaterjovencan@gmail.com) che si terrà alle 18.30, 19, 19.30, 20, 20.30 e 21.
Recitano Diana Ferrantini, Veronica Di Bussolo, Maddalena Dal Maso, Marina Carluccio, Katia Raguso, Silvia Massicci, Elena Fioretti e Simone Spes, con la musica e la regia di Massimo Munaro.
«Questo lavoro si costituisce come la seconda parte di un ciclo denominato “Attorno a Troia” che, dall’Iliade alle Troiane all’Eneide, intende indagare il tema della distruzione di una civiltà, dello smarrimento e dell’esilio. - spiega il regista Massimo Munaro - Attraverso questo ritorno alle radici della nostra cultura ci si interroga sulla possibilità della conservazione di una identità culturale, la nostra, della sua trasformazione e di una sua possibile rifondazione. Il periodo storico che stiamo vivendo fa sentire ciascuno di noi come Achei lanciati alla distruzione di città e contemporaneamente come Troiani alla deriva. Il nostro volto sempre più assume su di sé il volto del conquistatore insieme a quello dello sconfitto. Giochiamo entrambi i ruoli, alternativamente, nella ruota della storia. Oggi essi però sembrano darsi contemporaneamente. Siamo i distruttori del pianeta e insieme, proprio per questo, attraverso i cambiamenti climatici, le guerre e le pandemie, le vittime di questa distruzione. Nella terribile condizione dei migranti sta insieme l’origine e il destino della nostra civiltà».
Il Teatro del Lemming è una compagnia teatrale di ricerca fondata nel 1987 e finanziata dal Ministero della Cultura dal 1997. Vincitore di numerosi premi, il Lemming è da tempo riconosciuto come uno dei gruppi di punta del nuovo teatro italiano ed europeo. Il Teatro del Lemming è il fondatore di una originale poetica teatrale che ha chiamato “Teatro dello spettatore”, un teatro che interroga il ruolo dello spettatore, trovando di volta in volta nuove strategie per coinvolgerlo all’interno dell’evento scenico. In totale antitesi con la società odierna in cui prevale in ogni ambito della vita la quantità sulla qualità, nel trionfo su ogni altra della dimensione economica, il Lemming ricerca una relazione intima e personale con ciascun individuo, rifugge la massa anonima a cui si rivolge l‘industria culturale a favore delle differenze. Questo teatro si rivolge alla preziosa unicità di ogni spettatore, che qui diventa soggetto dell’esperienza teatrale e non più semplice fruitore passivo: esso è parte attiva e costitutiva dell’opera.