Cervino CineMountain, vince Paradise di Alexander Abaturov il regista russo critico con Putin

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Otto giorni, oltre 55 ore di proiezione, 63 film da 21 Paesi diversi, 25 anteprime tra mondiali, internazionali, europee e italiane: sono questi i numeri della XXVII edizione del Cervino CineMountain, il festival del cinema di montagna che si è chiuso nella serata di sabato scorso, 3 agosto, a Valtournenche con la cerimonia di premiazione che ha visto trionfare il film «Paradise», del regista russo Alexander Abaturov, vincitore del Grand Prix des Festival Conseil de la Vallée.

Il film del regista russo Alexander Abaturov - da sempre critico nei confronti del governo putiniano - si aggiudica quindi anche “l’Oscar del cinema di montagna”, il premio riservato ai film vincitori nei principali festival di settore provenienti dal circuito dell’International Alliance for Mountain Film. Potente e immersiva, la pellicola proietta direttamente all’interno della devastazione provocata dal cambiamento climatico in un’area della Russia tra quelle che la legge federale considera remote o scarsamente popolate "zone di controllo", dove le autorità non sono tenute a intervenire se il costo per estinguerlo supera quello dei danni stimati.

Nell’estate del 2021 un’eccezionale ondata di caldo e siccità ha portato a giganteschi incendi che hanno distrutto 19 milioni di ettari nella Siberia nord-orientale. In questa regione, nel cuore della taiga, si trova il villaggio di Shologon che presto sarà ricoperto da una densa nuvola di fumo. Sparse dal vento, le ceneri nere portano notizie allarmanti: il bosco è in fiamme e le fiamme si stanno avvicinando velocemente. Gli abitanti della Yakutia, dove è stato girato il film, è una delle zone cosiddette di controllo e quindi i suoi abitanti, prevalentemente indigeni, sono praticamente abbandonati dallo Stato.

Anche quest’anno il festival ha portato a Breuil Cervinia, Valtournenche, Chamois e La Magdeleine il meglio del cinema di settore dell’ultima stagione ma anche tanti ospiti del mondo del cinema come l’attore Giuseppe Battiston, che ha aperto la XXVII edizione, dello sport come Marco Confortola, Nina Caprez e Antoine Le Menestrel, della letteratura come Mirella Tenderini, Enrico Camanni e Claudio Morandini, ma anche Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, protagonista insieme all’alpinista Hervé Barmasse di una matinée di grande successo.

Gli altri premi

Menzione speciale a «Mongolie, la vallée des ours» di Hamid Sardar (Francia, 2023, 90’). Il premio come Miglior film straniero va a «Wilfred Buck» di Lisa Jackson (Canada, 2024, 97’) che guarda alla vita di un uomo per raccontare una storia che abbraccia generazioni. Un anziano membro della popolazione indigena Cree del Canada è la nostra guida spirituale in un film che, come il suo carismatico protagonista, si muove tra passato e presente, e tra la Terra e le stelle, per superare i fantasmi della colonizzazione ed una storia straziante di sfollamenti, razzismo e segregazione.

Premio Montagne d’Italia a «L’età sperimentale» di Marco Zingaretti (Italia/Ua, 2024, 25’): Erri De Luca racconta la sua vecchiaia, segnata da lavoro sociale e attività fisiche come la scalata in solitaria. La sua routine comprende lettura quotidiana, cura del campo, gioco, amicizie, aria aperta e orari regolari. Riflette sulla mancanza di guide precedenti per la sua anzianità, affermando che questa è la migliore età della sua vita, pur riconoscendo la difficoltà del percorso. “Nessuno è stato vecchio prima di me”, sottolinea.

È il film «3MWH» della regista ceca Marie-Magdalena Kochová ad aggiudicarsi il premio per il Miglior cortometraggio: una riflessione esistenziale sulla decrescita e sul rifiuto dell’antropocentrismo. In questo cupo film-poesia, dalle forti sfumature matematiche, un operaio di una centrale nucleare ossessionato dai numeri ha fissato un limite massimo alla quantità di elettricità che vuole consumare. Ma l’energia che avrebbe dovuto bastargli per il resto della vita si sta lentamente esaurendo, costringendolo a decidere che uso farne.

Menzione speciale a «Body of a line» di Henna Taylor.

Alla sua prima edizione, il premio CVA per Miglior film sul tema ambientale e dell’energia va all’opera «Holding up the sky» del regista belga Pieter Van Eecke che racconta la quarantennale battaglia di Davi Kopenawa, sciamano, capo tribù e noto portavoce degli Yanomami, a favore dell’ambiente. Se gli sciamani smettessero di ballare e la vita nella foresta pluviale perdesse il suo equilibrio, il cielo cadrebbe e schiaccerebbe tutto ciò che si trova sotto di esso. Ma i cercatori d’oro inquinano i fiumi, la foresta pluviale muore e la terra si riscalda. I colonizzatori bianchi capiranno mai che la caduta dal cielo non schiaccerà solo gli Yanomami?

Premio Sony a «Un pasteur» di Louis Hanquet: già vincitore del Trento Film Festival, l’ipnotizzante ritratto di un giovane uomo e della sua scelta esistenziale, nel paesaggio maestoso dell’Alta Provenza si aggiudica il premio per la Miglior fotografia.

Premio Cai a «La traccia di Toni - Toni Gobbi da cittadino a guida alpina» di Antonio Bocola.

Oliviero Gobbi e Antonio Bonocola firmano il Miglior film di alpinismo della XXVII edizione secondo la Giuria Cai: la pellicola racconta la storia di un personaggio che ha segnato la storia dell’attività delle guide alpine: quella di Antonio “Toni” Gobbi (1914-1970), famoso alpinista e una delle prime guide alpine di origine cittadina in Europa che rinnova la professione unendo cultura urbana e montanara.

Premio del pubblico a «The great white whale» di Michael Dillon: è il film più amato dagli spettatori del Cervino CineMountain, che si aggiudica con una votazione altissima il Premio del Pubblico 2024. Il film racconta l’epico tentativo di un gruppo di climber di scalare il un vulcano innevato alto novemila piedi si innalza dal mare come una grande balena bianca, nel profondo del selvaggio Oceano Antartico, a metà strada tra l’Australia e l’Africa.

Premio Kids e Circuit: la giuria dei più piccoli sceglie «Battery mommy» di Jeon Seung-bae che si aggiudica il Premio del Pubblico Kids, mentre il Premio del pubblico del Cervino CineMountain Circuit, assegnato dagli spettatori delle proiezioni a Chamois e La Magdeleine va a «Mongolie, la vallée des ours». Infine il Premio Versante Sport a «Grand Bretagne, voyage aux sources de l’alpinisme» di Vincent Perazio e Bertrand Delapierre.

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