Una nuova rete di videosorveglianza monitorerà la zona della stazione

Una nuova rete di videosorveglianza monitorerà la zona della stazione
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E’ in corso un progetto per potenziare la rete cittadina di videosorveglianza, in particolare per monitorare il triangolo i cui vertici sono la stazione ferroviaria, i giardini pubblici Emilio Lussu e il terminal dei bus di via Carrel. Un’area diventata tristemente famosa per il ripetersi di atti violenti, come l'ultimo, dove uno straniero proprio nei giardinetti di fronte al Tribunale ha derubato e messo in atto un tentativo di violenza sessuale ai danni di una giovane donna. Ma non è che l'ultimo di una lunga serie, tanto che attraversare quella zona di sera - specialmente per le donne - diventa sempre più problematico. «E' forse l'unica stazione ferroviaria in Italia a non avere telecamere di videosorveglianza» afferma un tassista che vuole rimanere anonimo e che spesso si trova a fare il servizio notturno. Cosa succede dopo le 21? «E' un deserto e le persone in circolazione sono poco raccomandabili, tra le quali spacciatori, ubriachi e barboni, quelli che poi magari trovi a dormire in via de Tillier». E il degrado impera: risse, bottiglie di birra vuote nelle aiuole e rifiuti intorno alle antiche mura della Tour du Pailleron, un pessimo biglietto da visita della città per i turisti che, specialmente in questi giorni nel cuore dell’estate, arrivano o partono dal terminal dei bus. Un altro tassista, anche lui vuol rimanere anonimo per paura di ritorsioni, rincara la dose: «Si respira un’atmosfera di abbandono, via Cretier per esempio è diventata una toilette per cani, come la Tour du Pailleron utilizzata come una discarica e una latrina. Alle 19.30, orario in cui il bar della stazione chiude, qui è un deserto mentre prima, quando chiudeva a mezzanotte, la luce delle sue vetrine dava una certa tranquillità». Desertificazione commerciale della città: un problema più volte evidenziato da Ermanno Bonomi, presidente Ascom Confcommercio di Aosta, il quale ha sempre affermato che «Poter contare su vetrine illuminate e negozi attivi rappresenta un ottimo deterrente per qualsiasi azione criminosa» aggiungendo però, che sempre per una maggiore sicurezza, bisogna intervenire con «Un potenziamento delle telecamere presenti oltre ad una più efficiente illuminazione in certi punti della città totalmente al buio». A a tal proposito, il progetto varato dal Comune prevede 53 telecamere delle quali 52 fisse e una brandeggiabile. Nello specifico, 17 saranno posizionate all’interno del perimetro dei giardini pubblici Emilio Lussu per la copertura dell’area e per sorvegliare pure la Tour du Pailleron, 9 in via Matteotti per controllare anche gli incroci con le vie Cerise, Frutaz e Cerlogne; 14 seguiranno il perimetro sSud delle mura romane all’interno dell’area dell’autostazione per monitorare la zona verde, i passaggi pedonali e le aree di sosta dei veicoli, 9 lungo la copertura dell’autostazione e dei passaggi pedonali, degli accessi alla struttura e del transito veicolare; 3 fisse e quella orientabile saranno invece ubicate in piazza Manzetti per controllare la rotatoria e l’area verde. «La collocazione delle telecamere è stata stabilita in accorso con la Questura, l’Aps e le Ferrovie dello Stato per completare la rete di videosorveglianza» afferma la vice sindaco Josette Borre che aggiunge: «Si va verso il progetto definitivo mentre restiamo in attesa di una risposta da parte della Prefettura in quanto abbiamo chiesto un finanziamento ministeriale per realizzarlo. Quando la otterremo, daremo il via ai lavori».

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