Il campetto dei ricordi è tornato

Il campetto dei ricordi è tornato
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E’ stata l’inaugurazione dei ricordi quella di sabato al Quartiere Cogne, davanti al cancello che un tempo non esisteva perché l’area verde comprendeva pure la pista dei pattini a rotelle poi eliminata per lasciare il posto a un parcheggio. In tanti hanno voluto esserci perché, oltre ad essere un servizio per la comunità delle “case operaie” come si diceva un tempo, il campetto è stato il luogo dove la pallacanestro aostana è cresciuta, insieme alla palestra Coni di via Guedoz (purtroppo distrutta) e allo spazio sottostante la chiesa pagoda di Saint-Martin de Corléans non più utilizzato per attività sportive.

E’ al Quartiere Cogne che i giovani aostani arrivavano da ogni angolo della città per allenarsi nei torridi pomeriggi estivi e quando il sole era meno forte per sfidarsi. Non ci si affrontava solamente 5 contro 5 o 3 contro 3, tanti erano i giochi dal perimetro dell’area, passando ore e ore a faticare e divertirsi sotto gli occhi dei custodi del Comune, che occupavano la casetta dei servizi, anche questa demolita. Su quel campo si sono allenati i 3 aostani arrivati in serie A - Massimo Vitali del 1962 con Brindisi, Marco Baldi del 1966 con Milano e Davide Pessina del 1968 con Torino - e su quelle mattonelle sono cresciuti gruppi di giovani che vincevano tutti i campionati in Piemonte. Tra questi come dimenticare, tragica scomparsa ancora troppo fresca, Massimiliano Polin, che si portava le retine da casa quando veniva a giocare, perché centrare il canestro con la retina fa tutto un altro effetto.

Sul campo, sulle panchine e nel prato sono nate amicizie e rivalità, spesso i custodi dovevano inseguire i ragazzi che si impadronivano del tubo dell’acqua e gli scherzi erano all’ordine del giorno. Ora a vedere il campetto così bello e colorato insieme ai ricordi arriva la speranze di ammirare ancora gruppi di giovanissimi passare le giornate ad inseguire un pallone spelacchiato, quello che sfuggiva dalle mani tanto era consumato, felici di essere lì.

Il Comune di Aosta ha investito 80mila per fare risorgere questo luogo di sport e di memorie da sabato scorso restituito alla comunità, dopo una bella ed affollata cerimonia, caratterizzata pure da un seguito sportivo con il torneo 3 contro 3 denominato Aurora, vinto da Carlo Giordano, Davide Rasoira, Samuele Lame, Marcello De Leo e Daniel Rossi che in finale hanno sconfitto Cédric Cuneaz, Alessandro Borrione, Daniele Scattolin, Davide Artuso e Andrea Vinci, con terzi Gregory Parolo Daudry, Matteo Bassi, Rodolfo Borney e Lorenzo Maglione. Infine il premio per il fair play in memoria di Max Polin è andato alla squadra che schierava il nipote Mattia Polin, Daniel Cheney, Edoardo Regruto Tomalino e Gabriele Bragardo.

Premio Fair Play Max Polin alla squadra Max19: da sinistra Gabriele Bragardo, Daniel Cheney, Mattia Polin ed Edoardo Regruto Tomalino, con assessore comunale Samuele Tedesco

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