Guia Tagliapietra, la dottoressa della spedizione sul K2 che studia le funzioni fisiologiche delle atlete in alta quota
C’era anche una giovane dottoranda valdostana, Guia Tagliapietra, 25 anni, di Courmayeur, alla spedizione al K2, organizzata dal Club alpino italiano per celebrare il 70esimo anniversario della prima salita sulla seconda montagna più alta del pianeta. Una missione purtroppo fallita: lunedì scorso, 29 luglio, Federica Mingolla e Silvia Loreggian sono state costrette a rinunciare. Una scelta causata dallo scarso acclimatamento reso impossibile da un mese di brutto tempo. Le due componenti della spedizione K2-70 avevano iniziato un tentativo di salire in vetta venerdì 26 luglio, mentre Cristina Piolini e la valdostana Anna Torretta erano rimaste al campo base, la prima per un dolore alla schiena, la seconda per difficoltà nell’acclimatamento. Un’esperienza comunque importante per Guia Tagliapietra, che da ragazzina è stata anche una campionessa di pattinaggio su ghiaccio, negli ultimi anni si sta occupando di studi scientifici che riguardano le funzioni fisiologiche delle atlete in alta quota. Nel mese di giugno scorso, la giovane valdostana - già laureata nel 2022 con una tesi magistrale conseguita all’Università di Losanna che verteva sugli effetti del ciclo mestruale e sulla tolleranza all'altitudine nelle donne eumenorroiche - ha ottenuto il Master in Scienze dello Sport (Training ad Performance) e dal prossimo mese di settembre inizierà il dottorato in Medicina dello sport e medicina cardiovascolare con il professore e cardiologo americano Aaron Baggish. La notizia del dottorando le è giunta nei giorni scorsi, mentre la ragazza era di ritorno dalla spedizione sul K2 che l’ha tenuta impegnata alcune settimane in Karakorum per effettuare studi scientifici e medici sulle atlete, in particolare sulle quattro alpiniste italiane che hanno tentato l’impresa in vetta. «Eravamo al campo base, durante il trekking di ritorno, e tramite il telefono satellitare dell’equipe mi è giunta la chiamata dall’Università di Losanna che mi comunicava che a settembre avrei iniziato a fare il dottorato. E’ stata un’ emozione grandissima, giunta in un momento altrettanto emozionante della mia esperienza professionale», racconta la ricercatrice. Gli studi di Guia Tagliapietra, cioè gli effetti sul fisico delle atlete durante una esperienza così al limite per il corpo umano, in particolare quello femminile, verranno continuati a Bolzano, nella camera ipossica del TerraXcube, un famoso centro per la simulazione dei climi estremi, sempre dall’equipe guidata dalla professoressa Lorenza Pratale, già coordinatrice medica della spedizione sul K2.
Guia Tagliapietra non è nuova a questo tipo di ricerche. Nello scorso mese di settembre, aveva partecipato ad un studio, condotto dell’équipe diretta dal professor Grégoire Millet dell’Università di Losanna, al Rifugio Torino e aveva anche collaborato ad un altro progetto, sempre con l’Università di Losanna, rivolto ai cambiamenti dell’emoglobina degli atleti partecipanti al Tor des Géants.