Da oggi, sabato 27, riapre la strada per Cogne: è finito l’isolamento
Oggi, sabato 27 luglio, a partire dalle 7, riapre con libero accesso la strada regionale 47 per Cogne. È previsto, a differenza di quanto comunicato nei giorni scorsi, un senso unico alternato nel secondo punto di interruzione dopo il ponte di Chevril, dove è in fase di ultimazione la variante a valle. Gli interventi sono consistiti nella pavimentazione dei tratti danneggiati dall’alluvione e nella posa di barriere laterali e new jersey.
L’abbraccio di Cogne a chi ha recuperato le auto
È partito alle 18 di sabato scorso, 20 luglio, da Cogne l’ultimo convoglio che ha portato a valle le auto rimaste bloccate nel paese ai piedi del Gran Paradiso. In una complessa operazione strutturata dalla Protezione Civile regionale, con il supporto dei Comuni di Cogne e di Aymavilles e il sostegno degli Sci club valdostani, della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato di Protezione Civile, sono state portate a Cogne 410 persone, che hanno così potuto rientrare con i loro veicoli che avevano abbandonato in paese per essere evacuate con l’elicottero nei giorni dell’alluvione.
«La giornata di sabato scorso - dichiara il presidente della Regione Renzo Testolin - fa parte della storia di una comunità, che più in generale è quella valdostana e che in questo frangente è soprattutto quella di Cogne, che non si ferma, che è capace di reagire e di organizzarsi per dare risposte concrete ai residenti e agli ospiti sul proprio territorio». In attesa della riapertura della strada regionale 47 per Cogne, prevista per oggi, sabato 27 luglio, e quindi del ritorno ad una viabilità regolare, anche nei tratti compromessi dall’alluvione, «Abbiamo voluto offrire la possibilità di anticipare di una settimana il recupero dell’auto. - prosegue il presidente Renzo Testolin - Un segnale di attenzione soprattutto per i tanti turisti ma anche per i valdostani che hanno vissuto il disagio di quei giorni».
A corollario dell’operazione di recupero delle auto sono stati organizzati 2 momenti di “omaggio” per gli ospiti che hanno raggiunto Cogne a bordo dei 29 pulmini messi a disposizione dagli Sci Club, con il coordinamento dell’Associazione sport invernali Valle d’Aosta-Asiva, dalle associazioni regionali di volontariato di Protezione Civile e dalla Croce Rossa Valle d’Aosta. Alla partenza dei convogli, al campo sportivo di Aymavilles, sono stati consegnati dei “Voucher famiglia” per visite omaggio ai castelli di Aymavilles, di Sarre, al Sarriod de la Tour di Saint-Pierre, all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta e al Criptoportico di Aosta e al Pont d’Aël di Aymavilles, per invitare ad un ritorno in Valle d’Aosta e alla scoperta dei siti culturali della nostra regione. Ad organizzare l’iniziativa del “Voucher famiglia Cogne 2024” è stata l’Amministrazione regionale per il tramite dell’Assessorato regionali dei Beni e attività culturali e di quello del Turismo.
All’arrivo a Epinel, poco prima del centro di Cogne, i convogli sono stati coinvolti in un altro momento di accoglienza speciale. Ad organizzarlo è stata l’Amministrazione comunale della località che ha offerto a tutti coloro che sono saliti a Cogne un piccolo omaggio, un moschettone a forma di cuore con la scritta “#CogneNonsiFerma”. A consegnare il “cadeau” simbolo della ripartenza sono stati alcuni abitanti del paese in costume tipico.
«È stato possibile organizzare l’operazione di recupero delle auto con una settimana di anticipo rispetto alla ripresa del transito veicolare normale - conclude il presidente Renzo Testolin - perché i tecnici regionali e le imprese hanno fatto un lavoro inteso, con il coordinamento dell’Assessorato regionale delle Opere pubbliche e con il supporto della Protezione Civile regionale. A tutti loro, a tutti coloro che sono saliti a Cogne, così come ai tanti volontari che oggi hanno dato il loro prezioso contributo e alle amministrazioni comunali di Cogne e di Aymavilles va il sentito ringraziamento del Governo regionale e della Valle d’Aosta intera».
Raffaella Carlin del Consorzio Turistico della Valle di Cogne commenta: «Nella difficoltà dell’alluvione che ci ha colpiti a fine giugno, tutta la comunità di Cogne si è compattata per lavorare insieme e ripristinare lo status quo. Dai volontari agli operatori economici, dai tanti giovani giunti a Cogne per un’esperienza lavorativa di una stagione turistica, agli ospiti rimasti in valle, ognuno si è prodigato per aiutare. È grazie a questo vero impegno corale che Cogne è pronta ad accogliere nuovamente tutti coloro che scelgono la bellezza e la tranquillità del luogo per le proprie vacanze estive e che aspettiamo come ospiti e come amici».
La ripresa della normale viabilità da oggi, sabato 27 luglio, sulla strada regionale 47 per raggiungere Cogne vede la riapertura delle strutture ricettive, dei ristoranti, dei negozi e dei servizi della località, anche in Valnontey. Parallelamente, si sta lavorando ad un completo calendario di eventi, con tante manifestazioni confermate ed altre in aggiunta.
La Procura apre un’inchiesta sulle cause del disastro
La Procura di Aosta vuole fare chiarezza sull'alluvione che alla fine di giugno ha scosso la comunità valdostana. Per questo i magistrati guidati dal procuratore Luca Ceccanti hanno aperto un fascicolo conoscitivo. Un'indagine al momento senza indagati né ipotesi di reato, un cosiddetto “modello 45”, utile per far scattare i primi accertamenti e poter poi appurare eventuali responsabilità. Il Governo ha deliberato lo stato di emergenza per dodici mesi
A seguito dell'alluvione verificatasi in Valle d'Aosta sabato 29 e domenica 30 giugno, lunedì 22 luglio il Governo ha deliberato, su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, lo stato di emergenza di 12 mesi sui territori colpiti. «Al fine di attuare i primi interventi e fare fronte alle esigenze più urgenti, si autorizza - afferma il ministro Musumeci - lo stanziamento di 20 milioni e 600mila euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Si procederà con ordinanze del Dipartimento di Protezione Civile, acquisita l'intesa della Regione, in deroga ad ogni disposizione vigente».
La prima stima dei danni provocati dall’alluvione è di circa 93 milioni di euro per il pubblico. Una cifra che non tiene conto per il momento dei danni subiti dai privati - che hanno avuto tempo fino a giovedì scorso, 25 luglio, per rendicontarli -, ma che include i primi interventi di soccorso e le sistemazioni urgenti ai servizi essenziali - acquedotto, fognature ed energia elettrica - , che ammontano a 21 milioni di euro, a cui si aggiungono i successivi interventi sulle infrastrutture regionali e le sistemazioni definitive sui servizi essenziali di circa 72 milioni di euro. Cifre che sono state inviate venerdì scorso, 19 luglio, a Roma per la decretazione dello stato di emergenza. Lo Stato attraverso fondi di Protezione Civile potrà in prima istanza rispondere sui 21 milioni di euro di danni. «Sui 72 milioni di euro - riferisce il presidente della Regione Renzo Testolin - ci potranno essere altri fondi sulla base di una rendicontazione che sarà progressiva».
Rimangono fuori dalla rendicontazione per lo stato di emergenza gli 11 milioni di euro di danni del comparto agricolo, di cui 6 milioni di euro per interventi urgenti, e i 6 milioni di euro circa quantificati da Cva e Deval per danni alle infrastrutture di energia elettrica.
«Per il settore agricolo ci sono delle interlocuzioni fra Regione e Stato per individuare dei sostegni specifici. - aggiunge il presidente Renzo Testolin - Così come, ad esempio, per il turismo, si era parlato di altre risorse per i danni diretti ai privati. Sono provvedimenti che stanno però a valle del decreto di emergenza».