Alessandro, 100 e lode al Classico Davide e il sollievo di aver finito

Alessandro, 100 e lode al Classico Davide e il sollievo di aver finito
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Alessandro Graglia ha 18 anni e vive a Lillianes. E’ uno dei due studenti valdostani (l’altro è l’aostano Andrei Octavian Filimon, del Bérard) ad aver conseguito la Maturità - al Classico di Aosta - con il voto 100 e lode. Il suo sport preferito è il ciclismo su strada e come hobby ama leggere in lingua straniera.

«All’esame orale - racconta Alessandro Graglia - sono partito da un estratto delle Metamorfosi di Apuleio - la trasformazione di Lucio in asino - e ho collegato il tema della metamorfosi con Nietzsche che ha scritto un dialogo dal titolo “Le Tre Metamorfosi” in cui emerge l’ideale dell’Oltreuomo. Per quanto riguarda il tema della trasformazione, fortunatamente sono riuscito a collegare fisica - in modo particolare, parlando dell’Effetto Joule, che è la trasformazione di una parte della corrente elettrica in calore -, a cui ho collegato i limiti in matematica e il tema dei superconduttori, nonché l’articolo 4 della Costituzione, che invita a contribuire al progresso. Ho poi proposto un confronto tra il concetto di romanzo classico, spesso disimpegnato e volto al mero intrattenimento, e di romanzo moderno, in cui gli autori, al contrario, sostengono un particolare ideale. A questo proposito, ho citato le teorie positiviste che emergono nei romanzi di Zola e i romanzi di D’Annunzio in cui emerge l’ideale del Superuomo, come “Forse che sì forse che no”. Per quanto riguarda la letteratura inglese, ho recitato e analizzato una poesia di William Butler Yeats dal titolo “In Memory of Eva Gore Booth and Con Markiewicz”, in cui, nella seconda strofa, emerge il tema del paranormale analogo a quello esposto da Apuleio nella descrizione della trasformazione del protagonista. Infine, per storia dell’arte, ho collegato il Surrealismo, mentre a storia ho collegato “Les Trente Glorieuses”, periodo di profonda trasformazione per la Francia. Alla fine dell’orale, ho dovuto analizzare un testo di Proust sulla memoria involontaria».

Per quanto riguarda gli scritti, Alessandro Graglia si ritiene «molto soddisfatto, dato che la maggior parte è stata corretta da professori esterni che non mi conoscevano, perciò ottenere il massimo è stata una piacevole conferma delle capacità che ho acquisito in questi anni. Il risultato che mi ha suscitato una particolare soddisfazione è stato il 20/20 di latino e greco, dato che la prova non era particolarmente semplice e soprattutto, a differenza della prova nazionale, includeva entrambe le discipline. Ho particolarmente apprezzato il confronto tra il testo greco e la traduzione francese a fronte, poiché erano ravvisabili particolari processi di traduzione». Di questo esame, Alessandro Graglia ricorderà «senza dubbio le intense giornate di studio all’aria aperta e l’immensa gratificazione che ho provato una volta ricevuti i risultati delle prove scritte, che mi hanno permesso di comprendere che avrei potuto tentare di ottenere il tanto agognato risultato».

Il futuro: «l’anno prossimo intraprenderò una facoltà universitaria in inglese all’università Bocconi di Milano, International Economics and Management, dal momento che sono particolarmente interessato all’ambito economico. Per quanto riguarda i miei sogni professionali, sarebbe un onore poter lavorare per Apple, ma in realtà non ho ancora un’idea ben consolidata della mia carriera professionale e pertanto sono disposto a cogliere le diverse opportunità che spero che il futuro mi potrà offrire».

Nel tempo libero? Lavoro!Davide Di Cori, di Nus, ha 19 anni e si è appena diplomato con un bel 100 all’Alberghiero di Châtillon. Ha la passione per la lettura e per le lingue, «Anche se nella maggior parte del tempo libero lavoro». Nella prova orale Davide Di Cori è partito «da un documento su Freud, concentrandomi più sul mondo onirico e dalle teorie da lui sviluppate, che sono state una grande ispirazione per tantissimi autori e filosofi del Novecento. Ho approfondito l’argomento parlando delle sue teorie sulle fasi sessuali, sull'interpretazione dei sogni, ma soprattutto sul disturbo post traumatico da stress. Una condizione che sarà comune nei soldati sopravvissuti alle guerre mondiali. Ho analizzato dunque anche il negazionismo diffusosi nella società per cercare di dimenticare ed ignorare le crudeltà che hanno avuto luogo. Un negazionismo che accompagnerà la società italiana per decenni, da Primo Levi che si sentirà fuori luogo al ritorno dal campo di concentramento, alla politica e alla popolazione che negheranno l'esistenza delle associazioni malavitose come descritto da Leonardo Sciascia nel suo romanzo "Il giorno della civetta", fino all'illusione che descrive Pasolini - "Il consumismo è il nuovo fascismo" - quando racconta la nostra finta libertà di scegliere». Per quanto riguarda invece gli scritti, «con la prova di italiano ho sviluppato la traccia che proponeva l'estratto di Rita Levi Montalcini, nel quale ho però deciso di non concentrarmi tanto sull'elogiare l'imperfezione come concetto, ma piuttosto ad avvicinarlo al suo opposto, ovvero la perfezione. - riferisce Davide Di Cori - Il titolo del mio testo è stato infatti "L'imperfezione è perfezione", per andare a richiamare il concetto di bipensiero dello scrittore George Orwell. Imperfezione e perfezione sono due concetti opposti, che però sono forzati a coesistere. Non esiste l'uno senza l'altro. Di conseguenza diventano lo stesso identico concetto». «Le altre prove sono andate molto bene, la commissione in particolare è stata capace di metterci a nostro agio e i temi usciti sono stati all'altezza delle aspettative. - prosegue lo studente di Nus - Dell'esame, ricorderò sicuramente la soddisfazione per aver finito un percorso che non mi apparteneva. Finalmente potevo mettermi alle spalle delle discipline che non erano la mia vocazione, ma solo la passione di un ragazzino di 13 anni che non sapeva cosa fare della sua vita». «Il ricordo della mia scuola sarà sicuramente un ricordo paradossale. - aggiunge Davide Di Cori - Nei cinque anni appena conclusi ho avuto l'opportunità di vivere l'esperienze più belle e di creare i legami migliori, ma allo stesso tempo ho avuto i momenti peggiori. Di sicuro cercherò di ricordare solo il positivo, ma questo non vuol dire che sia sempre andato tutto bene».

Il futuro: «Continuerò con gli studi, ma non in ambito enogastronomico. Dopo il mio anno all'estero in Svezia, dove ho avuto l'opportunità di studiare scienze sociali e pedagogia, ho deciso di iscrivermi al test di ingresso del corso "Philosophy, International and Economic Studies" alla Ca' Foscari di Venezia. Sono già immatricolato e non vedo l'ora di cominciare questa nuova esperienza. La scelta è ricaduta su questa università in particolare, in quanto è rinomata per la mobilità internazionale degli studenti. Quale sarà il mio mestiere? Non lo so ancora, provo però grande interesse per le professioni del diplomatico e dell'ambasciatore. E non voglio abbandonare la mia passione per le lingue».

Alessandro Graglia di Lillianes e a destra Davide Di Cori di Nus

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