Quartiere Cogne, Messa all’aperto per la festa
Sabato scorso, 13 luglio, la festa del Quartiere Cogne ad Aosta è iniziata alle 8 con la recita del rosario e con la Messa nei giardinetti di via Aurora Vuillerminaz. Una Messa all’aperto con il cielo azzurro, l’aria frizzante e sull’altare una composizione floreale di rose, garofani e margherite. A celebrare l’Eucarestia davanti a un gruppo di fedeli è stato padre Marcello Sgarbossa con il confratello padre Giancarlo Todesco, arrivato dal Senegal, entrambi nati nei primi anni Quaranta nel quartiere Cogne. Dopo il canto d’ingresso padre Sgarbossa ha detto: ”Siamo contenti che all’inizio di questa splendida giornata e della festa si metta la realtà della fede. Il quartiere Cogne è tanto cambiato, qui c è gente che lo può ricordare, non solo da fuori per le molte case ristrutturate, ma molto più da dentro. Al posto dei giardinetti c’erano le “montagnette”, dove i ragazzi venivano a giocare. Allora, preghiamo per tutti gli abitanti di questo quartiere, vicini e lontani, cattolici o protestanti, musulmani o buddisti. Dio ci guarda tutti e ci ama”.
Il celebrante nell’omelia prendendo spunto dal vangelo della Visitazione ha rimarcato: ”La Madonna durante il viaggio alla cugina Elisabetta portava nel grembo il Signore. Lei è la nuova arca dell’alleanza perché contiene il Salvatore Gesù, Verbo di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo”. E riferendosi ai santi protettori del quartiere ha sottolineato: ”E’ chiaro che al centro della parrocchia ci sta Maria Immacolata, per mostrare il cuore di suo Figlio. Voi tutti sapete che i piccoli edifici della fede hanno una legislazione per cui non possono essere abbattuti perché sono protetti come la cappella del Sacro Cuore di Gesù, la cappellina di San Giuseppe, modello degli operai, la nicchia della Madonna, dove alla recita di un’Ave Maria il vescovo del tempo applicava l’indulgenza di 50 giorni. E non dimentichiamo l’edicola di Sant’Antonio in via Liconi, che il 13 giugno è ricordato anche per la distribuzione in chiesa del pane benedetto. Sono segni della fede, ma anche noi qui presenti siamo segni della fede nella misura in cui sappiamo essere di testimonianza e di servizio agli altri”. Il celebrante ha aggiunto e concluso: ”Noi dobbiamo essere come la presenza di Maria, cioè incontrare la gente non per quello che si ha ma per quello che si è. E il nostro saluto venga dal cuore, la nostra vicinanza affettuosa sia il riconoscimento che siamo tutti figli dell’unico Padre”. Le intenzioni di preghiera dei fedeli sono state per la Santa Chiesa, per tutti i popoli della Terra, per i piccoli e i più bisognosi della società, per tutti gli ammalati nel corpo e nella psiche, per i giovani, per i bambini, per i presenti. Il canto del Magnificat ha concluso la Messa per la festa del quartiere Cogne.