Addio a Roberto Arbaney, professore di greco e latino che amava la montagna e la pallavolo

Addio a Roberto Arbaney, professore di greco e latino che amava la montagna e la pallavolo
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«Non ho mai lavorato, ho sempre insegnato», amava ripetere Roberto Arbaney che dalla fine degli anni Settanta, dopo Laurea in Lettere antiche all’Università di Torino, è stato docente di greco e latino al Liceo classico di Aosta per 40 anni. A strapparlo all’affetto dei suoi cari e dei tanti amici è stato un male incurabile. Si è spento all’età di 69 anni giovedì scorso, 18 luglio, all’Ospedale regionale di Aosta. Nato il 23 maggio 1955, primogenito di Giovanni e Orsolina Gaia, genitori pure di Mauro, venuto alla luce nel 1964, dipendente regionale. È stato uno dei giovani del primo Gruppo della Cattedrale formatosi negli anni Settanta con il vice parroco don Ruggero Bich, di cui faceva parte il suo amico fraterno e indimenticato Michel Favre. Da questo nucleo, sciolto dopo la morte proprio di Michel Favre, per sua iniziativa assieme al parroco don Amato Gorret, nacque il nuovo Gruppo della Cattedrale che da metà degli anni Settanta ha animato la vita parrocchiale e la Messa domenicale per almeno 25 anni. Il Gruppo, caratterizzato da una grande libertà, accoglienza dei giovani che si avvicinavano a questo tipo di esperienza e disponibilità all’ascolto reciproco nell’accettazione delle diversità, si riuniva settimanalmente per la preghiera comunitaria e in riunioni per la formazione religiosa, psicologica e politica. Tra le attività parallele anche quella sportiva con ascensioni praticate a tutti i livelli, dalle semplici passeggiate alle arrampicate più impegnative. Roberto Arbaney è rimasto fino alla fine il riconosciuto leader carismatico del Gruppo della Cattedrale che ha mantenuto fino a oggi i forti legami costruiti negli anni giovanili dai suoi elementi. Era un grande appassionato di montagna e un ottimo alpinista. Ai tempi del Liceo classico aveva conosciuto Danilo Chatrian con cui aveva iniziato l’attività alpinistica vera e propria, frequentando negli anni Settanta i corsi della scuola di alpinismo “Albert Deffeyes” del Cai di Aosta diretta da Fausto Lorenzi. «Aveva festeggiato il 60esimo compleanno salendo la cresta sud dell’Aiguille Noire de Peteurey con la guida Andrea Plat - racconta Danilo Chatrian - e nel 2016 abbiamo salito insieme la via Gobbi al Pic Gamba, sulla stessa cresta di Peteurey, dove ho ritrovato in lui lo stesso entusiasmo, la stessa energia e la stessa passione che ricordavo dai nostri 20 anni».

Roberto Arbaney era poi un grande appassionato di pallavolo, sport che aveva cominciato a praticare nel 1969 giocando nel ruolo di centrale nell’Olimpia in serie B, società di cui fu poi dirigente dal 1994 fino al 2019. Inoltre Roberto Arbaney ha militato nella formazione politica dei Democratici Popolari poi Autonomisti democratici popolari. Per 2 legislature, dal 1980 al 1990, venne eletto nel Consiglio comunale di Aosta assieme a Roberto De Vecchi, Egidio Lanivi e Giovanni Bortolotti. Ma la scuola e l’insegnamento per lui erano una vera e propria vocazione, anche se Cesare Dujany aveva visto per lui un grande avvenire in politica.

Al riguardo l’ex presidente della Regione e preside Dino Viérin ricorda: «Amico di Giovanni Arbaney - Long John -, prima di assumere le funzioni di Preside dell’istituzione scolastica Liceo classico - Istituto d’arte, conoscevo suo figlio Roberto in modo indiretto.

Nei tre anni scolastici di permanenza in strada dei Cappuccini, ho avuto modo di apprezzarne le doti e di verificare, di persona, che quanto di positivo si diceva di Lui, non solo corrispondeva alla realtà, ma che si arricchiva della conoscenza diretta e della considerazione della persona e del docente.

Un docente irreprensibile, serio e rigoroso, ma sempre attento alla dimensione personale dell’insegnamento ed aperto alle nuove realtà dei processi educativi. Un professore stimato ed apprezzato - in primis dai suoi studenti - che onorava e valorizzava la sua professione, dando un valore ed un significato profondo alla sua funzione di educatore.

Rientrando a scuola in una realtà a me sconosciuta, dopo una parentesi di 15 anni, è grazie all’accettazione ed alla disponibilità, sua e dei suoi colleghi, ai suoi consigli ed impegno che sono stati apportati significativi ed innovativi cambiamenti - vedasi ad esempio le antesignane disposizioni relative al recupero dei debiti scolastici - nella gestione didattica ed operativa del Liceo classico di Aosta.

Posso affermare, prendendo a prestito un termine di una realtà che amava e praticava, che è stato per me una guida preziosa. Una guida che mi ha accompagnato lungo tutto il mio percorso. La sua collaborazione, presiedendo anche specifiche commissioni di lavoro, è stata decisiva nella proposta e nella successiva approvazione di regolamenti e norme relativi al funzionamento degli organi collegiali d’istituto, conciliando autorevolezza, fermezza ed attenzione nei confronti di genitori e studenti con la salvaguardia e la valorizzazione delle specificità - vedasi ad esempio la sezione bilingue - del Liceo classico di Aosta.

Merci Roberto pour tout ce que tu a fait. Ton souvenir restera, à jamais, gravé dans nos coeurs».

I funerali di Roberto Arbaney vengono celebrati oggi, sabato 20, alle 10, nella chiesa di Sant’Anselmo, nel Quartiere Dora. Lascia la moglie Cinzia Cavaliere, sposata nel 1982, i figli Michel e Nicole ed i nipoti Samuele, Matteo e Leonardo.

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