Una delegazione valdostana a Trieste alla Settimana Sociale dei Cattolici in Italia

Una delegazione valdostana a Trieste alla Settimana Sociale dei Cattolici in Italia
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Si è svolta a Trieste da mercoledì a domenica scorsi, 3 e 7 luglio, la 50esima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia dal titolo «Al cuore della democrazia: partecipare tra storia e futuro». A rappresentare la Diocesi di Aosta, tra i circa mille delegati presenti, sono stati Massimo Liffredo responsabile dell’Ufficio diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro, Erika Rosso della parrocchia di Saint-Marcel e Jacopo Scali della parrocchia di Charvensod.

I lavori sono iniziati con un corposo intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul tema della democrazia che è «insieme una conquista e una speranza». Il Presidente ha invitato ad «evitare di commettere l’errore di confondere il parteggiare con il partecipare» ed ha ricordato che «una democrazia “della maggioranza” sarebbe una insanabile contraddizione, perché - al cuore della democrazia - vi sono le persone, le relazioni e le comunità a cui esse danno vita, le espressioni civili, sociali, economiche che sono frutto della loro libertà, delle loro aspirazioni, della loro umanità.» Al termine dell’intervento il Presidente ha invitato tutti a «battersi affinché non vi possano essere più “analfabeti di democrazia”; questa è una causa primaria e nobile, che ci riguarda tutti. Non soltanto chi riveste responsabilità o eserciti potere. Democrazia è esercizio dal basso, legato alla vita di comunità, perché democrazia è camminare insieme.»

Seguendo questa ispirazione, i lavori nei giorni successivi sono continuati alternando ascolto di relazioni e attività in circa 50 «circle» tematici in cui tutti i delegati sono stati suddivisi. «Sperimentando una metodologia innovativa e con l’ausilio di un’apposita “app” caricata sui vari cellulari o tablet, - racconta Massimo Liffredo - i delegati, dopo alcuni momenti di ascolto, dialogo e sintesi, hanno prodotto “raccomandazioni” e “proposte di lavoro” di carattere politico e sociale che saranno poi sistematizzate dal Comitato organizzatore e restituite alle diocesi perché possano continuare a lavorare su questi argomenti». Durante le giornate i delegati hanno anche potuto, insieme a tutta la cittadinanza triestina interessata, visitare i quasi cento stand esposti nelle vie della città da associazioni, enti e «buone pratiche» di democrazia e prendere parte alle «Piazze della democrazia» dove, su differenti temi, era possibile ascoltare e dialogare con esperti e testimoni. I delegati diocesani hanno partecipato alle «Piazze» che hanno affrontato i temi della salute, dello sport, delle carceri, della conversione ecologica, dell’intelligenza artificiale e del rapporto tra comunità, istituzioni e cittadini; in quest’ultima era presente tra i relatori il professore Roberto Louvin.

La Settimana Sociale si è conclusa con l’incontro dei delegati con Papa Francesco e la Messa, nella stupenda, e dal nome altamente evocativo, piazza Unità d’Italia. Il Papa, a partire dal logo della Settimana a forma di cuore, ha intessuto il suo discorso con le immagini del «cuore ferito» e del «cuore risanato» della democrazia. Un cuore ferito non solo da corruzione, illegalità ed esclusione sociale, ma anche da ideologie e populismi che seducono, ma non sono a servizio della dignità umana, della persona e delle formazioni sociali. Un cuore ferito anche dalle forme di assistenzialismo fine a se stesso e dall’indifferenza definito come il «cancro della democrazia».

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