I grandi numeri della Cva «fruttano» alla Valle d’Aosta 531 milioni Conti in salute, prospettive ambiziose con ricadute sul territorio

I grandi numeri della Cva «fruttano» alla Valle d’Aosta 531 milioni Conti in salute, prospettive ambiziose con ricadute sul territorio
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«In questi anni, Cva ha dimostrato la sua capacità di crescita. Siamo stati capaci di cogliere le opportunità del 2022, un momento difficile per tutto il settore e siamo cresciuti». Lo ha detto Marco Cantamessa, presidente della Compagnia Valdostana delle Acque durante la conferenza stampa di presentazione dei dati di bilancio 2023 nel pomeriggio di mercoledì scorso, 10 luglio. «Volevamo raddoppiare di dimensione nel giro di qualche anno - ha aggiunto - e a livello industriale ci stiamo arrivando, mentre a livello finanziario abbiamo avuto una crescita esponenziale». Dati confermati da Giuseppe Argirò, amministratore delegato dell'azienda, che ha sottolineato il fatto che «siamo l'azienda più performante del settore da alcuni anni. Il 2022 è stato un anno storico, con i prezzi più alti di sempre. Ma quella volatilità è stata uno tsunami che ha buttato il 20 per cento delle aziende fuori dal mercato e tante altre hanno avuto delle ripercussioni economiche molto significative. Noi, nel 2022, attraverso una serie di operazioni molto complesse, tra finanza e letture di mercato, abbiamo impostato una strategia efficace, che avrà ricadute anche nei prossimi anni». Riguardo al grande tema delle concessioni in scadenza al 2029, Giuseppe Argirò ha aggiunto «le parole del ministro Pichetto Fratin dei giorni scorsi sono positive (vedi articolo in basso). Solleciteremo affinché il governo italiano si ponga come interlocutore per una proposta. Costruiamo una normativa che armonizzi l'assetto europeo, in modo da ripartire in un contesto omogeneo. Perché, in questo modo, noi potremmo vedere comprare le nostre strutture, ma non potremmo fare lo stesso, ad esempio, con quelle danesi».

Il bilancio indica ricavi per 1 miliardo e 657 milioni di euro e un utile netto di 160 milioni, rispettivamente in calo del 4 e del 3 per cento circa sull’anno precedente. Ma a pesare sui conti 2023 del Gruppo Cva sono stati diversi fattori: il crollo del prezzo all'ingrosso dell'energia elettrica, le imposte straordinarie sugli extraprofitti e un calo della produzione del 6 per cento. Al netto di queste componenti il gruppo valdostano registra altri numeri: se confrontati sulla media dei bilanci dal 2016 al 2022 ricavi e utile sono vicini a raddoppiare. E dopo un 2023 tonico, nonostante le componenti straordinarie, anche l’anno in corso si annuncia positivo. Cifre snocciolate da Giuseppe Argirò durante la conferenza di presentazione dei dati di bilancio 2023. Un valore che, se rapportato alla media degli esercizi dal 2016 al 2022, cresce del 78,4 per cento. Aumenta anche il margine operativo lordo che si attesta a 289,5 milioni di euro, segnando così un più 74,1 per cento rispetto alla media dei 7 anni precedenti. Per il 2023, l'utile netto operativo è aumentato dell'89,2 per cento, arrivando a toccare 159,7 milioni di euro rispetto agli 84,4 milioni di euro di media degli esercizi precedenti.

Crescono anche i flussi finanziari della Cva verso la Regione Valle d'Aosta, con il dividendo distribuito che ha fatto segnare un incremento dell'88 per cento nel 2023 rispetto alla media degli anni dal 2016 al 2022, passando da 39,9 a 75 milioni di euro. Crescono del 77,2 per cento le imposte versate, «ma quelle che vanno direttamente alla Regione, 106 milioni di euro, aumentano del 304,6 per cento» dice l'amministratore delegato Giuseppe Argirò, con la quota della Valle d'Aosta dei canoni di derivazione che si attesta a 42,4 milioni di euro (più 24,3 per cento). In linea con gli obiettivi di crescita dell'azienda da raggiungere entro il 2027, la potenza installata è aumentata del 3,9 per cento nel 2023, passando da 1.106 mw a 1.150 mw, di cui 936 mw derivanti dall'idroelettrico e 214 prodotti da altre fonti di energia rinnovabile. La produzione è così passata da 2.371 MW a 3.004 mw (più 26,7 per cento), con l'obiettivo di arrivare «a produrre altri 804 mw entro il 2027» dice Enrico De Girolamo, direttore generale di Cva.

Nello stesso incontro il Ceo di Althesys Alessandro Marangoni ha spiegato lo studio realizzato sul «valore condiviso» di Cva. Ovvero su come l’azienda impatta sul territorio a livello di ricaduta.

«Il valore condiviso nel 2023 è pari a 530,9 milioni di euro - ha detto - e parliamo solo nella regione Valle d’Aosta e solo nel 2022, composti per 343 milioni da ricadute dirette. Parliamo del 9,3 per cento del Pil del 2023 della regione. E questo lo fa una sola impresa in una sola filiera. Un peso, di quasi il 10 per cento, oggettivamente molto importante».

Il Gruppo Cva porta alla regione 140 milioni di contribuzione fiscale, ovvero l’11 per cento delle entrate regionali, 55 milioni di salari lordi pari al 3 per cento di tutti i redditi da lavoro dipendente della regione e 1.852 occupati, compreso l’indotto.

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