Le ricette valdostane conquistano i cuochi giapponesi Nel prossimo autunno torneranno “a scuola” a Doues

Le ricette valdostane conquistano i cuochi giapponesi Nel prossimo autunno torneranno “a scuola” a Doues
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«E’ stata una bellissima esperienza ma pensavo che si sarebbe conclusa lì. Invece a quanto pare a novembre verranno altri cuochi dal Giappone per imparare le mie ricette». Elvira Barmette insieme al marito, il noto scultore Guido Diémoz, ha gestito per venticinque anni il Ristorante Le Bon Megnadzo a Doues, la cui gestione dal 2011 è passata alla nuora Elisa Dussailler che lo ha trasformato nel Chambre d’Hôte La Maison du Bon Megnadzo, la cui cucina è aperta solo agli ospiti interni. Grazie al tramite dell’assessore comunale Flavia Abram, nello scorso mese di ottobre due esperte di cucina giapponesi hanno soggiornato per due notti nella struttura, osservando - taccuino alla mano - Elvira Barmette cucinare i suoi piatti, che hanno poi degustato con grande interesse: si trattava di Motoko Iwasaki - in Italia dal 2000, che collabora con Paolo Massobrio e con la rivista Il Golosario ed è autrice di “Un cuore da nutrire”, libro di cucina giapponese - e della cuoca Setsuko Oshima, che a Tokyo dirige una scuola di cucina privata e che è anche lei autrice di libri di gastronomia, però italiana, di cui è molto esperta. Nel suo bagaglio culturale mancavano tuttavia le ricette tradizionali valdostane.

«In Giappone la cucina italiana è amatissima e specialità come pizza e pasta si trovano ovunque. - racconta Motoko Iwasaki - Quella valdostana invece è molto meno conosciuta, è ancora di nicchia, e per questo interessa particolarmente».

Elvira Barmette si è messa ai fornelli e ha cucinato crespelle di farina integrale con ripieno di castagne e Jambon de Bosses profumate con burro di montagna ed erbe, polenta con civet di cervo, gnocchi di patate e zucca con crema al Bleu d’Aoste, cinghiale ai mirtilli, polenta concia con le patate schiacciate, semifreddo al pane nero e Monte Bianco.

«Loro hanno osservato tutto con grande attenzione e gentilezza, volevano anche aiutare. - spiega Elvira Barmette - Poi hanno assaggiato e detto cosa ne pensavano. Mi hanno assicurato che mi manderanno un libro con le mie ricette scritte in giapponese! Lo terrò per ricordo anche se naturalmente non capirò nulla! Mai avrei pensato che delle ricette tramandate dalla mia famiglia e dai “vecchi” del paese potessero finire a essere preparate da cuochi all’altro capo del mondo».

Invece è proprio così e l’esperienza è talmente piaciuta che proprio in questi giorni è arrivata la conferma di un ritorno di chef giapponesi alla Maison du Bon Megnadzo, nel prossimo mese di novembre.

«Porterò questa volta un gruppo di cuoche giapponesi di Hokkaido, anche loro specializzate in cucina italiana. - rivela Motoko Iwasaki - A Hokkaido si coltiva il mais ed è tradizione usarlo in cucina, un motivo in più per proporre questo scambio culturale-gastronomico. Per ora il gruppo è formato da sette persone, ma è possibile che si allarghi ancora. E non potevamo che tornare a Doues, un paese splendido dove siamo state accolte a braccia aperte».

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