Cogne: «Peggio dell’alluvione del 2000» Cervinia, in centinaia a spalare il fango
È stato un miracolo: la devastante ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Valle d’Aosta nella notte tra sabato 29 e domenica 30 giugno non ha provocato vittime. Ma le ferite inferte al territorio, in particolare a Cogne e a Cervinia, da frane, esondazioni e allagamenti sono profonde, con danni ingentissimi. Il paesaggio della Valnontey è cambiato: la strada non esiste più ed è raggiungibile solo attraverso la pista invernale da sci ma esclusivamente per i residenti e i mezzi di soccorso. Spazzato via il Campeggio Gran Paradiso e l’alpeggio di Bruno Jeantet è stato devastato. Le strutture della sua azienda agricola e agrituristica Prasupiaz non hanno subito danni, ma tutto quello che le circonda è stato cancellato dall’alluvione. Inoltre la furia delle acque del torrente Grand Eyvia ha divorato tratti della strada regionale 47 che non è più percorribile e ha isolato Cogne. Per questo motivo i turisti sono stati evacuati con gli elicotteri: un’operazione completata martedì 2 luglio. In totale da domenica sono state portate a valle 1.796 persone con i 4 elicotteri. La strada regionale di Cogne resterà chiusa per almeno un mese. Ad annunciarlo è stato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci: «Quella arteria importante e strategica temo non possa essere messa in sesto e resa percorribile nello spazio di un mese». In ogni caso i lavori per il ripristino della viabilità proseguono: in almeno 3 tratti i torrente Grand Eyvia si è portata via la strada, lasciando voragini profonde fino a 20 metri. Gli escavatori stanno cercando di riportare il corso del torrente nel suo alveo originale. Poi si passerà al riempimento e alla realizzazione di una pista carrabile per i mezzi di cantiere. Ci vorranno settimane.
«Situazione peggiore dell’alluvione del 2000»
«I danni sono ingenti, il torrente ha provocato una serie di situazioni particolarmente critiche che nemmeno durante l'alluvione del 2000 erano state di tale entità» ha commentato il presidente della Regione, Renzo Testolin. La stagione turistica di un paese che vive di turismo è seriamente a rischio. «Non possiamo permetterci una riapertura della strada tra un mese» afferma Andrea Celesia, albergatore ed ex assessore di Cogne, che aggiunge: «Speriamo in un'apertura molto più veloce, entro fine luglio. Altrimenti la stagione turistica è compromessa. Aprire a metà agosto vuol dire perdere il 90 per cento dell'incasso». Filippo Gérard, albergatore di Cogne ed ex presidente degli albergatori valdostani, riferisce: «Per agosto abbiamo avuto una pioggia di disdette. Il rischio è di avere una stagione sotto zero e in estate a Cogne le aziende fanno il 70 per cento del fatturato annuo. Le priorità in questo momento? Ripristinare la viabilità e dare ristori alle imprese per farle respirare». E Filippo Gérard aggiunge: «Le aziende ricettive di Cogne ora sono tutte chiuse, è insostenibile tenerle aperte in questa situazione. Per noi è essenziale la strada, magari anche una viabilità provvisoria, per dare un segnale che non siamo isolati dal mondo. Così potremmo organizzare dei fuoristrada per portare in paese i nostri clienti. E poi bisogna portare avanti il discorso della cassa integrazione e dei ristori, è difficile ipotizzare di fare altri debiti dopo quello che abbiamo passato durante la pandemia». A Cogne, comunque, la situazione sta tornando alla normalità: l’acquedotto è stato ripristinato, anche se permane l’obbigo di bollire l’acqua. E da ieri, venerdì 5, è ripartito il servizio postale, interrotto nei giorni scorsi a causa dell'alluvione. «Grazie alla collaborazione con la Protezione civile, le Forze dell’Ordine e l’Amministrazione comunale è stato possibile raggiungere l'ufficio postale di via Bourgeois e ristabilire, tramite un sistema di collegamento radiomobile, la connessione di rete necessaria per poter garantire la normale operatività». Lo scrive in una nota Poste Italiane, che aggiunge che il personale dell'ufficio di Cogne sarà trasportato in elicottero fino alla riapertura della strada. L'ufficio sarà aperto il martedì e il venerdì dalle 8.20 alle 13.45 e garantirà tutti i servizi finanziari e postali e il pagamento delle pensioni. In funzione anche l'Atm Postamat. Sarà possibile inoltre ritirare la propria corrispondenza e i pacchi mentre rimane sospeso al momento l'attività di recapito al domicilio.
A Cervinia centinaia di volontari a spalare fango
A Cervinia sono centinaia i volontari impegnati nel ripulire scantinati e garage dal fango. «La situazione è critica, si lavora a pieno ritmo, fortunatamente le temperature si sono abbassate rallentando il flusso del torrente Marmore. - spiega il vicesindaco di Valtournenche Massimo Chatrian - I danni non sono ancora stati quantificati ma sono per milioni di euro». Oltre al centro del paese, l'esondazione del torrente Marmore ha gravemente danneggiato anche 2 piste del comprensorio sciistico di Cervinia. Si tratta della “9-bis” e della “5” che ora dovranno essere ripristinate dalla Cervino spa assieme all'impianto di innevamento artificiale. Sono segnalati danni anche al campo di golf: 4 buche nella parte bassa della struttura sono state praticamente distrutte. «In paese - dichiara il vicesindaco di Valtournenche Massimo Chatrian - i lavori procedono bene. La via Bich è stata ripulita in modo da poter iniziare a pulire l'interno degli stabili, dai garages agli scantinati». Il torrente è stato liberato dai detriti nella parte che scorre in paese. Lavori sono in corso anche sull’acquedotto comunale. Il presidente della Regione Valle d'Aosta Renzo Testolin al termine del sopralluogo di giovedì scorso, 4 luglio, con la Giunta regionale a Cervinia ha dichiarato: «Con le categorie economiche c’è stato un confronto sui bisogni di una sessantina di aziende che hanno avuto danni, a volte gravi e a volte marginali, a causa dell'esondazione del torrente Marmore a Cervinia. Occorre spiegare bene quali sono i percorsi per avere un sostegno da parte dell’Amministrazione regionale. Sostegni possono arrivare tramite agevolazioni per quanto riguarda i mutui Finaosta, gli sconti sulle spese di Cva, e altre iniziative per l'approvvigionamento di denaro. Ma in primis è importante e fondamentale arrivare alla quantificazione del danno». Il presidente Renzo Testolin ha aggiunto: «Prioritariamente ci impegniamo a garantire la ricostruzione in tempi corretti delle infrastrutture e a sostenere la messa in sicurezza del territorio a partire dagli argini dei torrenti. Inoltre occorre riparare i danni agli impianti di risalita che necessitano di un importante intervento di ripristino e riefficientamento delle strutture che sono state distrutte. È inoltre necessario reperire forze fresche, nel contesto del volontariato, per portare avanti i lavori di pulizia da fango e detriti in paese».