«Nuovo gruppo con 11 consiglieri, sotto il simbolo dell'Union»
«Dalla prossima sessione del Consiglio Valle daremo vita ad un nuovo gruppo composto da 11 consiglieri, sotto il simbolo dell'Union Valdôtaine. Si tratta di un altro passo importante nel processo di ricomposizione dell'area autonomista, sancito dal Congresso Straordinario di domenica 16 giugno». Lo ha detto - in apertura dei lavori dell'Assemblea mercoledì scorso, 19 giugno - il capogruppo di Alliance Valdôtaine-VdAUnie, Albert Chatrian (foto), aggiungendo: «Con la formazione del nuovo gruppo, che semplificherà successivamente il quadro politico, la maggioranza regionale si ritroverà rafforzata nella sua azione amministrativa, grazie alla condivisione dello stesso progetto politico. Un progetto che vuole realizzare le aspirazioni della nostra comunità all'autogoverno e alla piena valorizzazione dello Statuto di Autonomia».
La ricomposizione dell'area autonomista sancita dal congresso straordinario dell'Union Valdôtaine è «un segnale molto positivo, che si va a concretizzare nel corso di una legislatura, dando stabilità alla maggioranza». Parole dell'assessore Luigi Bertschy a margine della conferenza stampa in cui la giunta regionale - lunedì scorso, 17 giugno - ha illustrato i suoi principali provvedimenti. Si tratta, ha aggiunto, di «un lavoro che unisce le forze e dà la possibilità di guardare al futuro con una visione politica di insieme, che è in controtendenza rispetto a ciò che sta succedendo in casa d'altri. Abbiamo cercato di lavorare per unire, per dare sempre maggiore concretezza all'azione amministrativa e allo stesso tempo per dare la possibilità di lavorare insieme sul piano progettuale e sulle questioni politiche». «E' sicuramente un passaggio importante per quanto ci concerne», ha detto il presidente della Regione, Renzo Testolin. «Rafforzerà un percorso amministrativo che per quanto ci concerne era già ben avviato da subito. La collaborazione partitica oltre che politica era già avviata e questo non può che fare del bene alla stabilità e all'identificazione di un percorso comune, che è quello poi auspicato anche con gli alleati».