Autovelox legali o no? «Nella nostra regione nessun problema»
Le prefetture italiane hanno un anno di tempo per controllare gli 11.238 autovelox sul territorio nazionale per valutare se siano in regola con il codice della strada, riformato poche settimane fa (a firma del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell’Interno, le disposizioni del decreto 11 aprile 2024 sono appena state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 28 maggio 2024). In particolare sono vietati i cosiddetti «grappoli» di autovelox in alcune strade, e le tarature delle apparecchiature a meno di 20 chilometri l’ora rispetto al limite stabilito dal codice. Il prefetto di Napoli Michele di Bari per esempio ha inviato «ai sindaci e agli enti gestori della rete stradale e autostradale dell'area metropolitana una circolare esplicativa inerente le nuove disposizioni adottate con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'interno dell'11 aprile sulla modalità di collocazione ed uso dei dispositivi di controllo della velocità».
Per quanto riguarda la Valle d’Aosta, dalla Presidenza della Regione fanno sapere «che le disposizioni sicuramente meritano una lettura attenta e approfondita, condivisa tra i diversi soggetti preposti alla loro applicazione e, soprattutto, supportata dalle circolari applicative che potranno essere diffuse dai due Ministeri. Ad oggi, come Valle d’Aosta e per quanto di diretta competenza della Presidenza della Regione nell’esercizio delle competenze prefettizie che le spettano, si può confermare che le strade individuate dall’autorità prefettizia (Presidente della Regione) sulle quali è possibile installare e utilizzare i mezzi tecnici di controllo del traffico di cui si tratta - tra cui i trafori internazionali del Monte bianco e del Gran San Bernardo - non sembrano porre problemi di rivalutazione alla luce della nuova normativa».