Europee, Fratelli d’Italia vola al 24 per cento Crolla la Lega, non riesce il sorpasso a Forza Italia

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Sono Fratelli d'Italia e l'astensionismo i vincitori delle elezioni europee in Valle d'Aosta. Il partito di Giorgia Meloni, ad oggi non rappresentato nelle principali istituzioni valdostane, ha conquistato il 24 per cento dei voti, probabilmente anche complice il fatto che i maggiori partiti autonomisti (a partire dall'Union Valdôtaine) hanno deciso di non partecipare alla tornata elettorale e di non esprimere candidati.

L'affluenza finale è stata del 42,5 per cento, molto al di sotto rispetto a quella nazionale (49 per cento) e a quella della circoscrizione nord-occidentale (55 per cento). Nel centrodestra crolla la Lega, che rispetto alle precedenti elezioni europee scende dal 37 al 9 per cento. Forza Italia passa dal 5,3 a quasi l'8 per cento, ma resta sotto la Lega diversamente da quanto avviene nel resto d’Italia. Sul fronte del centrosinistra cresce il Partito Democratico, che arriva al 20 per cento - 4 punti in più rispetto al 2019 - e c'è da registrare l'exploit di Alleanza Verdi e Sinistra, terza lista per numero di voti, che supera il 12 per cento, il doppio di quanto ottenuto nelle altre regioni. Male il Movimento 5 stelle, che non raggiunge il 5 per cento. Infine Azione, che candidava il giovane Leonardo Lotto, sfiora l'8 per cento e Rassemblement Valdôtain si ferma al 7 per cento.

Con 4.610 preferenze la premier Giorgia Meloni è la candidata più votata nella nostra regione. Dopo di lei l'ex sindaco di Aosta Fulvio Centoz (Pd) con 2.833 preferenze (3.502 nella circoscrizione Nord Ovest, 18esimo su 20), il giovane aostano Leonardo Lotto (Azione) con 2.220 preferenze (7.053 nel Nord Ovest, sesto della lista), la capolista del Pd Cecilia Strada con 1.783 preferenze, il consigliere regionale Stefano Aggravi (Rassemblement Valdôtain) con 1.596 preferenze (1.819) , la consigliera regionale Chiara Minelli (Alleanza Verdi e Sinistra) con 1.572 preferenze (2.285, 15esima), il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani con 1.441 preferenze, il generale Roberto Vannacci (Lega) con 1.339 preferenze, e Andrea John Dejanaz (Alleanza Verdi e Sinistra) con 1.144 preferenze (6.268, settimo della lista). Oltre quota 1.000 anche Ilaria Salis (Alleanza Verdi e Sinistra) che ha avuto 1.008 preferenze. Martina Lombard (Rassemblement Valdôtain) ha raccolto 176 voti in Valle d’Aosta e 494 nella circoscrizione.

“Centrodestra vera e unica alternativa all’attuale governo di sinistra della Regione”

«Esprimo grande soddisfazione per il risultato conseguito alle elezioni europee in Valle d'Aosta dove Fratelli d'Italia è diventato primo Partito, un dato da molti ritenuto impossibile. E’ un risultato storico in questa regione grazie alla capacità ed al consenso determinanti del nostro Presidente Giorgia Meloni che dopo aver conquistato politicamente l'Italia ha conquistato ora anche la Valle d'Aosta». Così Alberto Zucchi, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia commenta il risultato delle elezioni europee nella regione alpina. «Sottolineo il risultato complessivo delle forze di centrodestra - prosegue - che insieme superano nettamente il 41 per cento dei consensi che potenzialmente rappresentano l'unica alternativa per il governo regionale futuro. Bisogna però essere realisti e considerare questo risultato nel suo contesto come sempre avviene tra diversi tipi di elezione».

«Dopo la morte del Presidente Silvio Berlusconi tutti davano Forza Italia per finita, mettendo addirittura in dubbio il raggiungimento della soglia di sbarramento del 4 per cento. - commenta Emily Rini coordinatrice di Forza Italia in Valle d’Aosta - Invece a un anno dalla sua scomparsa, Forza Italia è cresciuta dappertutto, affermandosi come terza forza politica del Paese con il 10,2 per cento dei consensi grazie all’accordo politico raggiunto con la Südtiroler Volkspartei. Detto questo, in Valle d’Aosta abbiamo ottenuto un buon risultato, passando dal 5,3 delle scorse elezioni europee al 7,9 per cento, a dimostrazione di come le idee e i valori liberali, garantisti, europeisti e federalisti che ci ha insegnato il Presidente Berlusconi continuino a essere di estrema attualità per l’Italia e per l’Europa. A livello di preferenze, poi, siamo molto soddisfatti dell’alto consenso che ha riscosso il nostro leader Antonio Tajani, anche in Valle d’Aosta, a testimonianza della serietà, della concretezza e della grande attenzione verso la nostra regione che gli sono state riconosciute nell’urna da numerosi valdostani. Il voto europeo, in definitiva, ha sancito anche l’importanza dell’area del Centrodestra come vera e unica alternativa all’attuale governo di sinistra della Regione e della città di Aosta ed è sulla strada dell’unità che dobbiamo proseguire il lavoro già impostato in vista dei prossimi appuntamenti elettorali».

«La Lega si colloca perfettamente in linea con quello che è stato il trend nazionale, con in più il vantaggio che, qui in Valle d’Aosta, il nostro risultato è stato superiore a quello di Forza Italia. - riferisce Marialice Boldi, segretario della Lega VdA - Considerando il fatto che nella nostra regione non avevamo un candidato nostro come invece avevano altre liste, il nostro risultato è stato più che sufficiente. Abbiamo portato avanti una campagna un po’ in sordina rispetto ai precedenti appuntamenti elettorali proprio perché non avevamo un nostro candidato. Una scelta, quella di non proporre candidati, dovuta anche al fatto che non avrebbe avuto alcuna possibilità di essere eletto a Bruxelles, così come dimostrano i risultati elettorali delle altre liste che invece hanno scelto di proporre un candidato. Siamo molto soddisfatti del nostro risultato e di quello di tutto il Centrodestra. Un risultato che rafforza il Governo nazionale da una parte e dall'altra pone ottime premesse per i futuri appuntamenti elettorali».

“Gli autonomisti si preoccupino”

«Alla luce dell'andamento generale del voto, con una marcata astensione anche e soprattutto in Valle, per il Rassemblement Valdôtain penso che questo possa essere un buon punto di partenza». Così il consigliere regionale Stefano Aggravi commenta il voto alle elezioni europee. «Credo invece - aggiunge - che l'area autonomista, almeno quella che non ha votato Rassemblement Valdôtain, dovrebbe preoccuparsi ed interrogarsi sul proprio futuro, e non poco. I partiti nazionali che hanno registrato un maggior successo sono tutt'altro che “amici dell'Autonomie” e anche questo dovrebbe far riflettere chi da autonomista ha scelto di non sostenere candidature autonomiste».

«Siamo molto soddisfatti perché avevamo capito che avremmo potuto fare un buon risultato, superiore a quello nazionale, però non di queste proporzioni, quindi vuol dire che abbiamo lavorato bene. - riferisce Chiara Minelli in pista con Alleanza Verdi e Sinistra - E' anche un sostegno al lavoro che abbiamo fatto e penso che ci sia un radicamento sul territorio regionale guardando i risultati praticamente di tutti i comuni». «Abbiamo veicolato bene il programma - aggiunge - che era centrato soprattutto sulle questioni ambientali, sulla difesa dei diritti, sulla pace. Questo per noi è un voto che ha un valore doppio e sottolinea anche l'apprezzamento e il sostegno al lavoro che da anni stiamo facendo proprio per declinare a livello territoriale le indicazioni europee particolarmente in tema di ambiente. E' un risultato collettivo, è il risultato del lavoro di squadra che noi cerchiamo di fare: dietro c'è tanto lavoro di studio, di programmazione e di approfondimento».

«A cose fatte possiamo dirci orgogliose e orgogliosi di aver convinto Andrea John Dejanaz a rappresentarci» E' quanto dichiara Ambiente diritti uguaglianza commentando in una nota le elezioni europee.

«E' un ottimo risultato a livello nazionale ma anche a livello regionale perché confermiamo il trend nazionale. Siamo l'unica alternativa alla Meloni e a questa destra, quindi a partire dal Comune di Aosta e in Regione se si vuole costruire una alternativa alla destra il Pd è fondamentale» ha detto l'ex sindaco di Aosta, Fulvio Centoz (Pd), il valdostano più votato in Valle (2.833 preferenze) «e questa è una piccola soddisfazione personale che aiuta».

«Il mio obiettivo era di portare la Valle d'Aosta in Europa o almeno provare a giocarmela e per farlo bisogna contare anche tanto sui numeri fuori dalla Valle perché quelli valdostani non bastano. Devo dire che la strategia ha pagato moltissimo, sono convinto che la strategia era quella giusta» dice Leonardo Lotto dall’alto delle 7mila preferenze nella circoscrizione, delle quali 2.220 nella nostra regione.

Laurent Viérin invece commenta le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Cristina Machet, presidente uscente dell’Union Valdotaine («Delusione per un’elezione farsa. Sono convinta di ciò che ho fatto, di quello che abbiamo fatto e lo rifarei, è stata un’elezione alla Grande Fratello, per la più bella faccia diciamo»). «”Farsa” è stata la gestione della dirigenza dell’Uv, accoliti e alleati di palazzo in occasione delle scelte e della gestione candidature per le elezioni Europee. - afferma Laurent Viérin - In pratica “Non pervenuti”.? Una farsa che ha grandi ed evidenti responsabilità proprio in chi oggi esterna certe assurdità, per una gestione a dir poco nulla, che ha portato alla giungla e alla débâcle del mondo autonomista valdostano durante queste elezioni, sotto gli occhi di tutti, lasciando la Valle terra di conquista per chiunque. ?Tutto questo assieme alla “geniale” idea di ricorrere alla corte costituzionale contro la legge elettorale invece di cercare una candidatura comune che dimostri anche fuori Valle che ancora esistiamo, anche se la battaglia è molto dura. E dimostrare anche che una possibilità di elezione forse c’è … gestendo diversamente le cose, in una cicoscrizione di 11 milioni di votanti».

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