La Diocesi di Aosta ha celebrato la solennità del Corpus Domini con la Messa solenne nella chiesa di Saint-Martin-de-Corléans

La Diocesi di Aosta ha celebrato la solennità del Corpus Domini con la Messa solenne nella chiesa di Saint-Martin-de-Corléans
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La diocesi di Aosta ha celebrato la solennità del Corpus Domini domenica scorsa, 2 giugno, con la Messa nella chiesa di Saint-Martin-de-Corléans e la processione eucaristica. La solennità del corpo e del sangue di Gesù Cristo fu istituita da papa Urbano IV nel 1264, dopo il miracolo avvenuto nella chiesa di Bolsena quando un sacerdote venuto dal Nord Europa durante la celebrazione della messa aveva manifestato dubbi sulla presenza reale del Signore nell’Eucaristia, e l’ostia sanguinò macchiando il corporale.

Monsignor Franco Lovignana ha concelebrato la Messa con alcuni sacerdoti e diaconi alla presenza di numerosi fedeli, mentre la corale parrocchiale ha animato la liturgia.

Il Vescovo di Aosta nell’omelia ha posto l’attenzione su alcuni verbi: convenire, perdonare e ascoltare. ”Convenire - ha detto - significa ritrovarsi in chiesa con alcuni gesti semplici, ad esempio il saluto come atto di accoglienza che precede la celebrazione. E se i nostri gesti sono veri, sinceri dicono a Dio la nostra umanità, dicono la gioia di riconoscersi fratelli. E poi il verbo convenire dice anche la Chiesa, intesa nella sua grandezza universale e locale, chiamata ad essere segno dell’unione degli uomini con Dio. Il secondo verbo - vorrei sottolinearlo - è il perdono. Il grande dono pasquale è il perdono dei peccati, ce lo ha ricordato la seconda lettura di oggi. Arrivare all’Eucarestia consapevoli dei nostri peccati apre le porte alla misericordia divina e al perdono dei tanti peccati che opprimono l’umanità. E infine, ascoltare. Noi, pochi o molti, che abbiamo accolto la Parola di Dio siamo aiutati a scegliere il bene, a compiere opere di carità. Quando al termine della preghiera eucaristica il sacerdote innalza il pane e il vino e li offre al Padre, quel pane e vino diventati Cristo sono il momento nel quale possiamo dire di aver partecipato al suo sacrificio, che salva il mondo intero dal peccato e dall’angoscia, dalla tristezza perché tutto è redento, trasformato. Solo a Dio poteva venire in mente questo gesto di nascondersi nel pane. Quando riceviamo la comunione, Dio ci unisce a Sé ma contemporaneamente ci unisce gli uni agli altri. Anche andare fa parte dell’Eucarestia, perché quando usciamo dalla chiesa portiamo Gesù al mondo. E tra poco vivremo la processione, porteremo Gesù presente nel pane eucaristico in mezzo alle nostre case”.

Dopo la professione di fede col Credo i fedeli hanno pregato per la Chiesa, i sacerdoti, gli educatori, i ragazzi che ricevono la prima comunione, i sofferenti nel corpo e nello spirito. Terminata la Messa si è svolta la processione, con i fedeli che durante il percorso hanno meditato su alcune letture e cantato inni eucaristici amplificati dall’altoparlante.

La celebrazione del Corpus Domini è terminata nella chiesa di Maria Immacolata con il canto Tantum Ergo, le acclamazioni eucaristiche, il canto «Je te salue», il saluto del Vescovo e l’augurio di un buon ritorno a casa.

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