Europee, sabato 8 e domenica 9 chiamata alle urne per 101.729 valdostani Union e Alliance Valdôtaine-Vda Unie: «Ricorso sulla legge elettorale»
Oggi sabato 8 giugno dalle 15 alle 23 e domani domenica 9 giugno dalle 7 alle 23 si vota per il rinnovo dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo. L’Italia elegge 76 eurodeputati, 20 dei quali nella circoscrizione Nord Ovest della quale la Valle d’Aosta fa parte insieme a Piemonte, Lombardia e Liguria. Le liste che superano la soglia di sbarramento nazionale del 4 per cento si dividono i seggi (sistema proporzionale), si vota tracciando la croce sul simbolo scelto e - eventualmente - indicando fino a 3 candidati (devono essere rappresentati entrambi i sessi). Nella circoscrizione Nord Ovest le liste presenti sono Lega Salvini, Stati Uniti d’Europa, Pace Terra Dignità, Azione con Calenda, Alternativa Popolare, Libertà con il listino collegato Rassemblement Valdôtain, Partito democratico, Forza Italia, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi Sinistra e Fratelli d’Italia. I candidati valdostani sono Leonardo Lotto per Azione con Calenda (lista numero 4), Stefano Aggravi e Martina Lombard per Rassemblement Valdôtain (lista numero 7), Fulvio Centoz per il Partito democratico (lista numero 8) e Andrea John Déjanaz e Chiara Minelli con Alleanza Verdi Sinistra (lista numero 11).
In Valle d’Aosta gli elettori chiamati al voto per il rinnovo dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo sono 101.729, di cui 49.706 maschi e 52.023 femmine. Possono votare tutti i cittadini e le cittadine che abbiano compiuto il 18esimo anno di età entro il 9 giugno 2024.
Per le liste di minoranza linguistica collegate ad altra lista può essere espressa una sola preferenza.
L’elettore esprime il proprio voto tracciando sulla scheda elettorale un segno sul contrassegno della lista prescelta e può esprimere fino a tre preferenze per candidati di una lista. Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza.
I voti di preferenza si esprimono scrivendo nelle apposite righe, tracciate a fianco del contrassegno della lista votata, il nome e il cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome tra i candidati, deve scriversi sempre il nome e il cognome e, ove occorra, la data e il luogo di nascita.
Al fine di agevolare il rilascio delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati, gli uffici elettorali comunali rimarranno aperti: nei giorni della votazione per tutta la durata delle operazioni di votazione e nei due giorni antecedenti la data di votazione della domenica, cioè venerdì 7 giugno, dalle 9 alle 18, e sabato 8 a partire dalle 9.
Nei giorni scorsi ultimi passaggi di campagna elettorale: confronti con la cittadinanza e feste di fine «maratona», incontri durante i quali i candidati hanno ribadito i concetti e le prerogative espressi nelle passate settimane.
«Durante questa campagna elettorale, - afferma Leonardo Lotto, candidato con Azione - ho purtroppo sentito tanti motivi per cui le persone non vorrebbero votare: perché i politici sono tutti uguali, perché tanto non cambierà nulla, perché senza un seggio uninominale in Valle d'Aosta non vale la pena di votare.
Ci sono politici che hanno deciso di fare gli influencer, che fanno promesse impossibili, prendendo in giro gli elettori, ma ce ne sono altri che spiegano le cose in maniera razionale, che colgono la complessità dei problemi e cercano soluzioni possibili, essendo ambiziosi ma pragmatici, sognatori, ma rispettosi dei loro elettori.
Io ho cercato di far parte di questa seconda categoria, come il mio partito. Abbiamo raccontato quali sono le necessità dell'Europa perché ciò che si decide a Bruxelles riguarda la nostra vita di tutti i giorni. Serve un'Europa più innovativa, più produttiva, più forte e più rispettosa dell'ambiente perché gioverà al futuro di tutti noi.
Vorrei portare la Valle d'Aosta in Europa sul serio e per avere delle chances c'è bisogno del consenso anche fuori regione. E’ per questo che ho fatto migliaia di chilometri per essere sostenuto in tutta la circoscrizione. Non andare a votare o dare un voto che non avrà peso significa perdere l’occasione di avere un rappresentante valdostano.
Anche quando le cose sembrano irrisolvibili, vale la pena di lottare, ci vuole lavoro e tempo, come sanno i lavoratori valdostani e come ho dovuto imparare io in questi mesi dopo l’incidente. Andare a votare è una lotta e un privilegio, è un peccato rinunciarvi. Io mi metto completamente a disposizione per portare le nostre istanze in Europa. Con ambizione e molto pragmatismo».
«Con la nostra candidatura Rassemblement Valdôtain ha voluto dare ai valdostani la possibilità di esprimersi in favore di una lista autenticamente rappresentativa dei valori della nostra Autonomia, della nostra cultura e delle nostre lingue» affermano Stefano Aggravi e Martina Lombard. «In queste settimane siamo stati impegnati tra Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia incontrando tante realtà e persone diverse, ma con molte problematiche in comune, progetti e speranze per un futuro che oggi sembra davvero sempre più incerto. In tanti ci hanno detto di non voler andare a votare, del disamore per una politica spesso distante dai veri problemi della gente e dalla realtà. Stufi di polemiche e di tanti discorsi vuoti fine a sé stessi. Tra chi vuole togliere bandiere, chi parla di nuove guerre, senza considerarne le conseguenze, e chi prospetta accordi di pace di fatto fermi sulla carta abbiamo invece cercato di portare quella concretezza tipica delle genti di montagna, di chi crede che la politica sia prima di tutto lavoro, impegno e responsabilità. Tra le varie realtà in corsa siamo l’unica ad aver pubblicato sui propri manifesti elettorali e presentato nei vari incontri sul territorio un programma contenete le priorità per la nostra Valle in tema di trasporti, concessioni idroelettriche, costo della vita e accesso ai servizi essenziali, salvaguardia della nostra cultura, sostegno all’allevamento e all’agricoltura eroica, equilibrio tra lo sviluppo delle nostre comunità e rispetto dell’ambiente in cui viviamo, nonché strenua difesa delle libertà individuali e soprattutto della libertà d’impresa. L’8 e il 9 giugno saremo davvero l’unica voce valdostana per l’Europa. Liberi dagli ordini che vengono da fuori Valle e dai diktat di “leader” che conoscono la nostra realtà soltanto in cartolina. Un’occasione unica per dimostrare che la Valle d’Aosta esiste ancora e perché non possiamo certo aspettare la benevolenza di altri per salvaguardare i bisogni del nostro territorio. L’Europa riveste una sempre maggior influenza sul futuro delle nostre vite e per questo non possiamo essere assenti al seggio. Se non ci sei non esisti! Questa volta la Valle d’Aosta può esserci davvero, non perdiamo l’occasione di dimostrarlo».
«Queste elezioni europee sono molto importanti. Per l’Europa, per l’Italia, ma soprattutto per la Valle d’Aosta. - afferma Fulvio Centoz, candidato per il Partito democratico - Per l’Europa, perché in un mondo sempre più multipolare e dominato da grandi potenze, solo una federazione di popoli europei, infatti, può confrontarsi alla pari con Stati Uniti e Cina, difendere il nostro benessere sociale e raggiungere l’autonomia energetica.
Per l’Italia, perché solo una federazione di popoli europei potrà gestire con lungimiranza e capacità di integrazione i flussi di migranti che arriveranno dal continente africano nei prossimi decenni. D’altronde, in un Paese in forte declino demografico e sempre più vecchio l’integrazione degli immigrati sarà la vera sfida del futuro.
Per la Valle d’Aosta, perché solo una federazione europea in cui trovano spazio realtà geografiche diverse e complementari può valorizzare e sostenere i popoli di montagna, le loro peculiarità, le lingue e i costumi di chi vive e lavora nei territori di montagna.
Una vera federazione europea, con la centralità che in essa assume il Parlamento, è l’unica forma efficace per rappresentare davvero tutti i territori e tutti i popoli: andare in questa direzione significa realizzare appieno e portare a compimento quell’idea di Europa nata nel Dopoguerra dal Manifesto di Ventotene e dalla Carta di Chivasso.
Chi crede in questo progetto, chi vuole un’Europa più verde, più sociale, più giusta e più attenta alle esigenze delle popolazioni di montagna, vota PD e scrive Centoz».
«Anzitutto il mio appello, rivolto a tutti gli elettori valdostani, - afferma Chiara Minelli - è di andare a votare l'8 e 9 giugno. E' un voto per rinnovare la composizione del Parlamento europeo, un organismo fondamentale non solo per avere un'Europa unita, ma anche un'Europa democratica, con una partecipazione effettiva dei cittadini.
Il mio primissimo voto, quarant'anni fa, nel 1984, è stato proprio per le elezioni europee e in quell'occasione ero felice di poter votare Altiero Spinelli, antifascista, democratico e federalista, uno dei Padri del pensiero europeista, fautore di quella unità che si stava faticosamente costruendo fra Paesi che per secoli si erano dilaniati in tremende guerre. Proprio ricordando quelle origini noi vogliamo che l'Unione europea sia protagonista di un'incisiva azione di pace, soprattutto in uno scenario come quello che abbiano davanti con le guerre ad Est e a Sud dell'Europa.
Votare Alleanza Verdi Sinistra ha un duplice valore perché così facendo diamo peso in Europa a chi si preoccupa dei devastanti cambiamenti climatici e vuole una maggiore tutela dell'ambiente, a chi difende i diritti civili, scuola e sanità pubbliche e gratuite, lavoro sicuro e giustamente retribuito. Ma anche perché votare la nostra lista significa indicare la necessità di un cambiamento della politica valdostana che non persegue con determinazione le indicazioni europee su temi fondamentali come la transizione energetica, una mobilità più sostenibile, una migliore tutela della natura».
«Sabato e domenica abbiamo la possibilità di votare per il Parlamento Europeo, - afferma Andrea John Déjanaz - un'istituzione che ci sembra lontana ma le cui politiche influenzano enormemente le nostre vite. Partiti politici e singoli europarlamentari potranno essere determinanti nel cambiarle o nel migliorarle e per questo è fondamentale esprimere la propria preferenza scrivendo nomi e cognomi di chi vogliamo votare. Io mi batterò per un'Europa dei popoli, federalista e che rimetta al centro della sua missione la vita e il lavoro delle persone che la abitano. Un'Europa all'avanguardia nel contrastare la crisi climatica, garante dei diritti di tutte e tutti e che sia attrice di pace e di cooperazione ben oltre i suoi confini. Un'Europa che riduca le disuguaglianze e che valorizzi la ricchezza insita nelle sue diversità, ricordandosi anche dei territori periferici, non solo di quelli più centrali. Ho portato questi temi in tutto il Nord-Ovest, per coltivare il sogno di portare al Parlamento Europeo anche la voce valdostana».
Gli autonomisti ricorrono alla Consulta I gruppi consiliari di Union Valdôtaine e Alliance Valdôtaine-VdA Unie annunciano un ricorso alla Corte costituzionale con l'obiettivo di modificare la legge elettorale per elezioni europee e assicurare un rappresentante alla Valle d'Aosta. «Abbiamo deciso di ribadire - e lo annunciamo non a caso alla fine della campagna elettorale delle Europee - l'incostituzionalità della vigente normativa sulle elezioni del Parlamento europeo. Per questo, come gruppi consiliari di Union Valdôtaine e Alliance Valdôtaine-Vda Unie abbiamo chiesto un parere al costituzionalista Giovanni Guzzetta», si legge in una nota congiunta. «Il professor Guzzetta ha ripercorso, nelle circostanziate premesse, le tappe del sistema elettorale sia nel quadro europeo che in quello italiano. In particolare è stato approfondito il tema della rappresentanza al Parlamento europeo della Valle d'Aosta. Nella legge in vigore e sin dal primo testo del 1979 si evidenzia - riportano i due gruppi - una situazione di lesione dei diritti dei valdostani attraverso meccanismi che non ci tutelano affatto e creano un vulnus per la nostra comunità che va sanato». «Per questa ragione i gruppi consiliari segnaleranno ai movimenti politici, anche in vista della réunification ormai imminente, la necessità in sede giudiziaria di ribadire l'ingiustizia di cui la Valle d'Aosta è vittima, in assenza di meccanismi che consentano realisticamente l'elezione di un eurodeputato valdostano. Quanto per altro più volte proposto in Parlamento dai parlamentari valdostani e dal Consiglio Valle senza esito alcuno in 45 anni, per una responsabilità dei partiti nazionali succedutisi al governo. Avvieremo subito dopo il voto un percorso che ci auguriamo consenta alla Corte costituzionale di esprimersi, assicurando alla Regione un pieno diritto di rappresentanza presso il Parlamento europeo».