Valle d’Aosta Futura, i quesiti ai candidati alle elezioni europee

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Valle d’ Aosta Futura, in occasione delle Elezioni Europee che si terranno l’8 e il 9 giugno, «al di là della sottoscrizione di manifesti, - si legge in una nota diffusa nei giorni scorsi - proclami, mere enunciazioni verbali di adesione ai valori e ai principi che garantiscono la tutela dei diritti inviolabili e delle libertà fondamentali» chiede a tutti i partiti politici e ai loro candidati «intendete porre fermamente all’attenzione del Parlamento EU i seguenti punti? Il rispetto assoluto del fondamento ideale su cui era stata costruita l’Europa: una pace stabile e duratura perseguita attraverso il dialogo diplomatico e non con l’invio di armi e/o sanzioni alle diverse parti; il rispetto assoluto della sovranità economica, monetaria, sanitaria dei singoli Stati membri, con particolare riguardo alla loro identità culturale, storica e religiosa; Il riconoscimento dell'identità dell'Europa nelle radici cristiane che hanno largamente concorso a costruire la civiltà occidentale ed europea in particolare; l’impegno affinché l’Europa non sia un’artificiosa costruzione istituzionale ridotta ad un mero apparato burocratico-finanziario, e quindi l’ abbandono delle politiche di questa ultima legislatura volte alla transizione da democrazia a tecnocrazia attraverso la transizione ecologica, digitale, agricola, cibernetica e istituzionale; la promozione e la diffusione della piena e corretta applicazione di tutti i principi iscritti nel diritto naturale; il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione del principio di sussidiarietà, declinato in tutti gli ambiti, specialmente in campo sociale, economico ed istituzionale; il rifiuto fermo e risoluto di ogni forma di annichilimento della dignità umana attraverso un uso distorto delle conoscenze scientifiche e dei progressi tecnologici; il ritorno alla concezione di essere umano come entità di “relazione” e connessione con tutte le forme di vita, contrariamente all’attuale concezione più astratta che vuole un “individuo” atomizzato, frammentato, sempre più alienato, impaurito e facile da manipolare; l’impegno per liberare l’Europa dalle pressioni dei poteri forti e dalle influenze delle lobby multinazionali». Valle d’Aosta Futura rileva quindi che «Il Parlamento Europeo è l’unico parlamento nella storia dell’umanità che non può fare leggi. E che è la Commissione Europea, non eletta, che le fa. Il Parlamento può criticare le leggi ma non le può bocciare. Per contestarle deve avere la maggioranza qualificata del Consiglio dei Ministri o la maggioranza assoluta dei parlamentari; se la Commissione rifiuta la contestazione del Parlamento, esso deve trovare l’unanimità del Consiglio dei Ministri, ma anche in questo caso, se la Commissione non è d’accordo ha comunque l’ultima parola e può rigettare le contestazioni del Parlamento Europeo, completamente impotente». «Ci sono migliaia di leggi, accordi, trattati, verdetti che vincolano cittadini e aziende e il Parlamento Europeo non conta nulla, in quanto non li può modificare, neppure con la totalità dei voti». Valle d’Aosta Futura ritiene «sia giunto il momento di chiedersi quale sia il vero volto dell’Unione Europea che non è più una comunità di libero scambio che esprime l’ideale di “Europa dei popoli”, ma è diventata una “unione pattizia di Stati” orientata alla costituzione di un super Stato europeo illegittimo e lontano dalla volontà popolare».

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