“Il Processo”, una personale di Giuliana Cunéaz a Brescia
Oggi, sabato 25 maggio, alle 18, nella sede del Museo di Scienze Naturali di Brescia viene inaugurata la mostra intitolata “Il Processo”, la personale di Giuliana Cunéaz organizzata nell’ambito della diciottesima edizione di Meccaniche della Meraviglia, il progetto di rassegne monografiche con la regia di Albano Morandi. La mostra - aperta sino a sabato 7 settembre - è curata da Ilaria Bignotti, Melania Massaro e Camilla Remondina. Gli interventi di Interattività e Realtà Aumentata sono stati realizzati da Gotham Studio - Digital agency di Brescia. Inedita, l’esposizione site-specific di Giuliana Cunéaz trova ispirazione nella straordinaria collezione di animali tassidermizzati appartenenti alla collezione del museo. L’artista ha modificato radicalmente i criteri classici della museografia e dell’archiviazione creando un’unica installazione all'interno della Project Room con oltre 90 animali di specie diversissime, dai leoni agli scarabei, dai lupi alle farfalle, dalle tigri ai pipistrelli. Si tratta di una sola moltitudine che prende posizione. Colui che li ha sempre oppressi, sfruttati, uccisi, causando danni irreparabili, viene messo sotto processo e questa volta, come ha scritto Jacques Derrida, «L’animale ci guarda e siamo nudi davanti a lui». L’installazione prevede una visione individuale dove ciascuno appare seduto di fronte alla tribù degli animali vicino a un tablet che ne proietta l'immagine (in fondo alla sala compaiono su un monitor le medesime riprese ingrandite). Lo spettatore diventa così oggetto di osservazione e il suo ritratto viene di volta in volta scansionato in base al punto di vista degli animali, i quali vedono la realtà in maniera differente dalla nostra. I cani e i gatti, per esempio, sono dicromatici, mentre gli uccelli possono vedere l'ultravioletto e le api hanno un'immagine composta della realtà formata da un'infinità di elementi. Attraverso questa azione si attua un ribaltamento: lo spettatore esce dalla sua abituale comfort zone e chi osserva viene a sua volta osservato in base a una visione che non è più univoca o parziale. La seconda parte della mostra è costituita da 10 opere realizzate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale che rappresentano gli spiriti guida dell’umanità. Se da un lato, dunque, siamo sottoposti a un processo, dall'altra sono proprio gli animali a rappresentare la componente archetipale della nostra crescita spirituale. Ogni opera nasconde lo spirito guida di un animale che si rivela solo attraverso la Realtà Aumentata. Inquadrando ciascun soggetto, attraverso il QR code, compare sul nostro smartphone un’animazione che contempla nuovi significati. In questo caso la Realtà Aumentata può essere intesa come metafora di un’umanità che sin dalla preistoria ha affidato agli animali super poteri magici e divinatori, nonché il ruolo di messaggeri e di protettori.