Non ci sono più i rifugi di una volta Gli spunti alle «Serate di Architettura»
Il secondo appuntamento - lunedì scorso, 20 maggio (foto) - del ciclo di incontri "Le Serate di Architettura Aosta", organizzato da Cult Lab per la sponsorizzazione tecnica di Tecnoserramenti Aosta, nella sala conferenze della Bcc Valdostana all’Arco d’Augusto, ha visto come protagonisti i rifugi alpini. Ospiti dell'incontro - al quale ha partecipato una quarantina di addetti ai lavori - i progettisti Enrico Giacopelli e Mauro Falletti, titolari di G Studio. Il titolo del convegno, «Progettare al limite», ha ripreso quello di una pubblicazione monografica del 2017 dedicata proprio al lavori in quota dello studio torinese, a cura di Luca Gibello, fondatore dell'associazione culturale Cantieri d'alta quota e presente ad Aosta per introdurre e discutgere con gli invitati sui temi peculiari dei lavori in alta montagna. G Studio, infatti, a partire dall'inaugurazione del rifugio Nacamuli in Valpelline, proprio 30 anni orsono, ha all'attivo una ventina di progetti di ristrutturazione e ampliamento di rifugi alpini soprattutto in Valle d'Aosta (tra gli altri, anche la ristrutturazione con ampliamento del Cesare Dalmazzi al Triolet) e Piemonte, e ha appena completato la progettazione esecutiva del Rifugio Corsi nelle Alpi Giulie, in Friuli. Il confronto è stato occasione per capire come negli anni sono cambiate le esigenze (su tutti, il passaggio dai cameroni a camere di capienza ben più limitata) e gli scenari operativi (i problemi degli impianti, dell'approvvigionamento energetico e idrico, e dello smaltimento dei reflui), nell'ambito delle mutate condizioni climatiche e della montagna. In particolare, si è parlato dell'essenza del concetto protettivo del riparo, della semplicità ed essenzialità degli spazi così come delle soluzioni tecniche, del contenimento della tecnologia in nome della leggerezza, della prefabbricazione a valle e della reversibilità delle strutture e degli interventi.