Convocato un tavolo urgente per contrastare la violenza e il disagio tra i giovani

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Un tavolo urgente per la sicurezza si terrà mercoledì prossimo, 29 maggio, in Regione, e vi parteciperanno i rappresentanti del mondo della scuola, delle Forze dell’Ordine e delle politiche sociali per un confronto sulle possibili azioni da realizzare per contrastare il disagio giovanile e le forme di violenza che ne scaturiscono. Lo ha annunciato l’assessore regionale al Sistema educativo Jean-Pierre Guichardaz, rispondendo durante la seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 22 maggio, ad un’interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Lega Vallée d’Aoste a seguito dell’aggressione ad una quattordicenne da parte di un gruppo di sue coetanee, ripresa con il telefonino e poi postata sui social trasformandosi subito in un vide virale, all’interno del parcheggio dell’autostazione di Châtillon. «Occorre intervenire non solo sull’autore del gesto - ha sottolineato l’assessore Jean-Pierre Guichardaz - ma su tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno un ruolo educativo. Genitori, insegnanti, amici, psicologi, assistenti sociali sono figure importanti che devono operare in un’ottica sinergica di prevenzione, utilizzando la scuola come luogo privilegiato delle azioni di prevenzione e il tavolo tecnico permanente legalità e intergenerazionalità della Regione risponde a questa esigenza. I trattamenti più efficaci alle condotte antisociali riguardano lo sviluppo di competenze emotive-relazionali attraverso attività educative che iniziano precocemente, già dalla scuola dell'infanzia e promuovono il benessere degli alunni e l'autostima mediante potenziamento di abilità come la capacità di autoregolazione delle emozioni, di definizione di obiettivi personali, di problem solving e di abilità relazionali». «Auspichiamo - la replica del gruppo Lega Vallée d’Aoste - che siano invitati a partecipare al tavolo di confronto di fine mese anche i genitori dei ragazzi coinvolti nell’aggressione. Dai commenti dei giovani diffusi via social non traspare una reale consapevolezza della gravità dell’atto compiuto. Il bullismo è una realtà con cui la Regione si deve confrontare intervenendo con reali politiche attive».

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