Medico di famiglia, un presidio di fiducia
“Fiducia” è la parola chiave del rapporto tra il medico di famiglia e i suoi pazienti. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto a livello nazionale dall’istituto Ipsos e diffuso in occasione della Giornata mondiale del Medico di famiglia, che si celebrerà domani, domenica 19 maggio. Dal campione emerge un 70 per cento di giudizi positivi alla domanda “Da 1 a 10, quanto è soddisfatto del medico di famiglia?”. Il 38 per cento degli intervistati ha risposto con un punteggio tra 8 e 10, il 32 per cento tra 6 e 7, il 15 per cento tra 4 e 5 e il 9 per cento tra 1 e 3. Il dato è ancora più significativo se paragonato al risultato delle risposte date alla stessa domanda ma relativamente al Sistema Sanitario in generale: in questo caso il tasso di risposte positive scende al 45 per cento. Il 77 per cento del campione ha espresso il desiderio che il medico di famiglia sia «una persona di fiducia, il dottore che rappresenta il punto di riferimento principale per la gestione della mia salute». Il 26 per cento ha inoltre auspicato che il medico di famiglia sia «un supporto, una guida utile per individuare le procedure, gli specialisti e le strutture più adatte per le mie esigenze».
«La percentuale di apprezzamento per i medici di famiglia che emerge dal sondaggio è altissima e di questo ringraziamo i nostri pazienti. - dice il dottor Nunzio Venturella, segretario regionale della Fimmg - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale - Il medico di medicina generale è l’unico scelto direttamente dal cittadino che quindi instaura con lui un rapporto di fiducia che non ha con nessun altro professionista del settore. Attualmente i medici di famiglia in Valle d’Aosta sono 75, rispetto ai 90 previsti. Nonostante la forte carenza di professionisti colpisca non solo in ospedale ma anche nel nostro ambito, noi cerchiamo di fornire sempre le stesse risposte come qualche anno fa, quando il numero dei medici era proporzionato alle esigenze della popolazione. Il medico di famiglia è la “porta di ingresso” al sistema delle cure e il rapporto di fiducia è fondamentale e si rafforza negli anni, con la conoscenza nel tempo dei pazienti e spesso anche dei loro famigliari. Per quanto riguarda i numeri, la deflessione della “gobba pensionistica” fa sperare che in futuro la situazione torni a migliorare. Tuttavia, anche nella situazione di carenza attuale, noi ci siamo sempre».