«Il lavoro deve restare attrattivo in Valle d'Aosta»
In Valle d'Aosta c'è un lavoratore frontaliero ogni 1.000 abitanti. Il dato è stato fornito dal professor Massimo Zanetti dell’Università della Valle d’Aosta durante il convegno "Ridisegnare nuovi confini" - nella mattinata di mercoledì scorso, 15 maggio - dedicato al lavoro transfrontaliero e ospitato nella sede del Celva. "E' un fenomeno è agli inizi in Valle d'Aosta", ha spiegato il docente di Sociologia generale dell'ateneo valdostano, su cui ha pesato il recente inserimento di 51 Comuni nell'elenco di quelli "frontalieri". "La Svizzera - ha aggiunto Massimo Zanetti - è il paese con la migliore performance dal punto di vista salariale. Dal 1990 ad oggi invece la situazione dei salari in Italia è drammatica. Sul territorio elvetico c'è una forte domanda di lavoro e la disoccupazione è praticamente inesistente. Cresce la richiesta di lavoro qualificato, in particolare nei settori ricettivo e di ristorazione". Tra gli occupati stranieri in Svizzera il 21,8 per cento sono frontalieri: quelli italiani sono circa 90mila (215mila i francesi e 65mila i tedeschi). In Valle d'Aosta risultano esserci 122 lavoratori frontalieri, con una crescita del 1.000 per cento in 10 anni. A guidare l'attrattività è la regione del Lemano. Inoltre fattori decisivi sono la crescita del lavoro da casa e la flessibilità degli orari.
"Quello del lavoro transfrontaliero è un tema di attualità. Siamo in un contesto dove l'alternativa ha qualche freccia all'arco in più rispetto alle nostre opportunità. L'amministrazione così, come più in generale le attività sul nostro territorio, cercano di parare il colpo, andando a creare dei presupposti per cui il lavoro rimanga e continui a rimanere attrattivo sul nostro territorio. Questo è uno sforzo che anche l'amministrazione regionale assieme ai Comuni sta cercando di fare per quanto riguarda il comparto della pubblica amministrazione, così come stanno facendo i datori di lavoro privati, le associazioni che li rappresentano e i sindacati". Lo ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, intervenuto al convegno. "L'obiettivo comune - ha aggiunto - è il raggiungimento di una situazione che possa essere di equilibrio e di miglioramento, passando anche attraverso il confronto. Non entro nei tecnicismi di decreti o le applicabilità fiscale che evidentemente toccano questi lavoratori. Faccio invece un discorso più generale perché in questo momento ci vorrebbe un'attenzione particolare per le regioni frontaliere perché sono quelle che oltre ad avere gli stessi problemi di reclutamento, in ambito sanitario in ambito turistico, in ambito di uffici pubblici.
Siamo ai confini dello Stato abbiamo anche difficoltà a soddisfare le esigenze di personale degli uffici periferici dello Stato".