«Mettiamo in piedi un fondo per salvare gli hotel dalle speculazioni» La proposta del presidente Luigi Fosson all’assemblea degli albergatori

«Mettiamo in piedi un fondo per salvare gli hotel dalle speculazioni» La proposta del presidente Luigi Fosson all’assemblea degli albergatori
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«Il mio sogno è che noi albergatori, di tasca nostra, mettiamo in piedi un grande Fonds hôtelier valdôtain, qualcosa che ci consenta con i nostri finanziamenti, dai 1.000 ai 100 mila euro, a seconda delle possibilità, a seconda delle disponibilità, di creare una società di capitale che con la leva dei mutui possa comprare una struttura che sta per essere venduta e non farla diventare appartamenti, ma mantenerla nello stato di albergo, possa sistemare un altro albergo, possa creare al suo interno un società di gestione che venga in soccorso». Così, tra gli applausi dei colleghi albergatori, il presidente dell'Adava-Associazione degli albergatori e imprese turistiche della Valle d'Aosta, Luigi Fosson, intervenendo - nel pomeriggio di martedì scorso, 14 maggio - all'assemblea organizzata al centro congressi del Grand hotel Billia. Per esempio, ha detto Luigi Fosson, «”Io non voglio vendere l'albergo, però non ce la faccio più a gestirlo: allora preferisco affidarlo alla società di gestione a cui partecipo anche io”. Oppure «”siamo una coppia di anziani, abbiamo deciso di lasciare questo lavoro ma la nostra struttura la conferiamo in questo fondo hotelier. Ce la valutate, vale dieci, ci date l'equivalente in azioni e ricaveremo degli utili dalla società”. Creare questa cosa è veramente il futuro nostro, è una dimostrazione che non siamo né piagnoni né che vogliamo guadagnare ma che vogliamo reinvestire in Valle d'Aosta».

La motivazione è legata al fatto che «ogni anno in Valle d'Aosta 1 o 2 alberghi chiudono. Le ragioni sono molteplici, di solito legate alla mancanza di avvicendamento generazionale. Quando si rinuncia e si cerca di vendere quasi sempre si vende a chi poi farà appartamenti. Succede più o meno ovunque. Ci sono stazioni che hanno problemi maggiori, mi vengono in mente Champorcher o Valsavarenche».

Riguardo all'ipotesi di un disegno di legge regionale per l'edilizia a favore dei dipendenti del settore turistico, Luigi Fosson ha sottolineato la necessità di un provvedimento in tal senso, dichiarando: «A noi albergatori non interessa speculare attraverso le camere per il personale».

«Dobbiamo portare i ragazzi a lavorare da noi»

«Abbiamo bisogno di portare dei ragazzi a lavorare da noi. Ce ne sono, ce ne sono tanti. Bisogna trovare i canali più semplici per fare in modo che vengano, non a bordo di un gommone, ma con un aereo, perché noi gli abbiamo pagato il biglietto aereo, perché gli abbiamo fatto un contratto: vengono qui, sono dignitosamente accolti e hanno un lavoro, o magari per tutto l'anno, magari bi-stagionale» ha aggiunto Fosson durante l'assemblea a Saint-Vincent. Per la prossima stagione, secondo le stime, la necessità è di 600 lavoratori. Che ad oggi non ci sono.

«Il discorso della manodopera, - ha detto il Presidente Adava - con i valdostani non lo risolviamo. Non avremo mai sufficiente manodopera di 'nativi' per riempire tutte le caselle che ci servono. Bisognerebbe veramente riuscire a trovare un canale internazionale con accordi internazionali».

«Credo - ha spiegato Luigi Fosson - che magari la creazione di un nostro ufficio potrebbe anche andare in questa direzione. Noi in un passato anche recente abbiamo avuto interlocuzioni con uffici in Tunisia: bisognerebbe arrivare a essere accreditati noi e loro: il sistema è un tema che lancio». Fare in modo che «io mi siedo davanti a un computer, ho una video call con un potenziale dipendente. Alla fine del colloquio dico 'questo mi piace', immediatamente parte un contratto, il biglietto aereo, lui può arrivare nell'arco di 2 o 3 giorni. L'alternativa, quella che c'è adesso, di avere immigrati, tanti clandestini, non è sicuramente la strada che serve a noi, ma neanche a loro».

«Rischiamo - ha concluso Luigi Fosson - di non aprire tante volte delle strutture. Ci sono alberghi, l'estate passata, che non hanno aperto il ristorante, perché non avevano sufficiente gente in cucina o in sala. Questo è un grosso danno di immagine ma anche di ricavi».

Su proposta dell’ex presidente dell’associazione, Filippo Gérard, oggi rappresentante nell’ente bilaterale, l’Adava è pronta a dare vita a un ufficio interno per «esplorare il problema della ricerca di personale».

Numeri ancora in crescitaCresce ancora il settore del turismo in Valle d'Aosta. L'ultima stagione invernale (dicembre 2023 - aprile 2024) ha fatto segnare un aumento del 6 per cento degli arrivi e del 7 per cento delle presenze rispetto allo stesso periodo a cavallo tra il 2022 e il 2023. Rispetto all'ultimo decennio gli aumenti sono rispettivamente del 22 per cento e del 13 per cento. I dati sono stati forniti dall'assessore regionale al Turismo, Giulio Grosjacques, nel corso dell'assemblea. «Anche nel prossimo assestamento di bilancio la Regione impegnerà risorse importanti. Non siamo per la decrescita felice ma per gli investimenti produttivi» ha detto Giulio Grosjaques.

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