Arti marziali contro il bullismo, ad Aosta venerdì 24 l’evento conclusivo del progetto
Tre discipline, quattro scuole, circa ottanta studenti delle scuole superiori, un intero pomeriggio dedicato al pubblico. Sono solo alcuni dei dati del primo Festival delle Arti Marziali, che si terrà nella palestra di via Volontari del Sangue ad Aosta per tutta la giornata di venerdì prossimo, 24 maggio, e che è stato presentato mercoledì scorso, 15 maggio, in una conferenza stampa convocata nel Salone Ducale del Comune di Aosta.
La manifestazione è l’evento conclusivo del progetto “Disinneschiamo il bullismo con le arti marziali”, realizzato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Aikido Valle d’Aosta nell’ambito dell’avviso pubblico “3-2023” promosso dall’Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione e gode del patrocinio del Comune di Aosta.
«Nell’ultimo anno sono numerosi gli interventi di prevenzione, sensibilizzazione e informazione che il Comune di Aosta ha svolto. - ha ricordato il capo di Gabinetto del Comune Fabio Molino - Le arti marziali non applicano la loro disciplina al solo esercizio fisico ma sono una palestra che consente di trovare una sintesi bilanciata tra i movimenti e le emozioni. Connettono infatti tre elementi che compongono l’individuo: corpo, mente e spirito, sottoponendoli ad un esercizio continuo e favorendo la loro progressiva armonizzazione, accentuando quindi la capacità nei giovani di gestire in maniera consapevole i propri comportamenti e le loro reazioni».
«Questi interventi che come Assessorato promuoviamo e finanziamo vogliono far sì che sempre più associazioni partecipino portando il loro vissuto, le loro idee e facendo rete per sviluppare il tema del rapporto intergenerazionale. - ha aggiunto Enrico Vettorato, funzionario dell’Assessorato regionale dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali - Questo progetto è stato premiato per l’idea di unire un argomento delicato come il bullismo con lo sport ed attività non di violenza, ma di difesa».
Alla conferenza stampa era presente anche Rosa Soresi, referente per il Bullismo presso l’Istituzione Scolastica “Corrado Gex”: «Abbiamo sperimentato tante attività per affrontare il tema del bullismo, questo progetto mi è subito piaciuto per il suo modo diverso di informare e cercare di prevenire il fenomeno. I ragazzi hanno risposto molto bene, sia per la parte in palestra sia per la possibilità di parlare liberamente, e speriamo che l’anno prossimo si possa riproporre ed estendere ad altre classi e scuole».
Il programma del Festival delle Arti Marziali
Nel pomeriggio di venerdì 24 maggio, a partire dalle 15 e fino alle 18, l’evento sarà aperto al pubblico, che avrà la possibilità di effettuare prove gratuite di Aikido - con le due scuole Yujo Aikido e Yomi Shin Tai), Karate (con Dojo Kun Karate Bruno Politano - e Krav Maga - con Tora Kai - e assistere all’esibizione delle quattro scuole di arti marziali. «Possono partecipare tutti semplicemente presentandosi nella palestra di via Volontari del Sangue. - ha precisato Rocco Foti, maestro quarto Dan di Aikido e referente del progetto “Disinneschiamo il bullismo con le arti marziali” - Ci piace l’idea di dare la possibilità a tutti di provare le diverse discipline e scuole, perché le arti marziali “ti si vestono addosso”, e ognuno troverà quello che sta cercando. Abbiamo aperto al Krav Maga anche se non è un’arte marziale perché vedo molti punti in comune con l’Aikido. La scelta di fare il Festival di venerdì è legata alla presenza delle scuole, a cui il progetto si rivolge».
La mattina sarà infatti dedicata alle classi coinvolte in “Disinneschiamo il bullismo con le arti marziali” - 1B Ssas, 1A e 1B Oele dell’Itpr “Corrado Gex” di Aosta e le 1IAM, 1MAT del “Don Bosco” di Châtillon - con prove delle tre discipline, esibizioni, un momento di riflessione sul progetto e anche un dibattito sulla sinonimia tra bullismo e mafia grazie anche al coinvolgimento della professoressa Beatrice Caddeo, laureatasi con una tesi sull’insediamento della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, perché «Il bullismo può sfociare in mafia - ha aggiunto Rocco Foti - Il fine è quello di avvicinare i giovani allo sport perché, anche parlando con la dottoressa Selena Spalla, psicologa dello sport e dell’età evolutiva, con cui il progetto è nato, è risultato evidente che i giovani hanno bisogno di un hobby e di sfogarsi».
Nel corso della conferenza stampa è stata anche presentata una toccante puntata del podcast realizzato dagli studenti, una delle attività del progetto, frutto dei loro racconti e delle diverse occasioni di confronto avute durante gli incontri in classe. I podcast saranno resi disponibili dopo il Festival delle Arti Marziali.