Una squadra per affiancare la persona disabile nella costruzione del suo progetto di vita
La Giunta regionale ha istituito lunedì scorso, 29 gennaio, l'Unità di Valutazione multidimensionale della disabilità (Uvmd) sulla funzionalità delle persone con disabilità e sulla conseguente predisposizione del loro progetto di vita. La decisione è «un ulteriore passo del percorso che stiamo facendo a sostegno delle persone disabili e delle loro famiglie, in coerenza con quanto emerso durante la settimana delle disabilità» ha illustrato l'assessore regionale alla Sanità e Politiche sociali Luigi Bertschy.
Si tratta, in pratica, del primo momento di applicazione della deliberazione della Giunta regionale dello scorso mese di gennaio con la quale era stato approvato l’atto di indirizzo concernente il piano di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità da attuare nel triennio 2018/2020, che individuava come prioritaria la costituzione dell’Unità di valutazione multidimensionale della disabilità (Uvmd), che intende rappresentare la premessa del progetto individuale inteso come azione integrata di misure, sostegni, servizi e prestazioni in grado di supportare il progetto di vita della persona disabile, dalla nascita lungo l’intero arco della vita adulta.
La composizione dell’Unità di valutazione multidimensionale prevede la presenza di un’assistente sociale, un’educatore professionale, due rappresentanti dell’Usl (un tecnico della riabilitazione e uno psicologo), il medico (di base o specialista) che ha in cura la persona con disabilità, l’équipe territoriale multi-professionale (composta dall’assistente sociale e dallo psicologo oltre che da eventuali altri operatori sanitari) e lo stesso disabile (e la sua famiglia) al fine di assicurare la sua più ampia partecipazione alla concretizzazione del proprio progetto di vita, a garanzia dell’autodeterminazione e del rispetto della libertà individuale di scelta.
Viene, inoltre, istituita la figura del “case manager” con funzioni di responsabile dell’attuazione, del monitoraggio, della ri-valutazione “in progress” e dello sviluppo dell’esistenza della persona con disabilità, costituendone il riferimento anche in relazione alla famiglia, in stretto raccordo con l’équipe multiprofessionale territoriale.
I componenti con funzioni di coordinatore e di coordinatore vicario (rispettivamente assistente sociale ed educatore professionale del Dipartimento Sanità salute e politiche sociali) procederanno alla mappatura analitica di tutte le opportunità lavorative, occupazionali, ricreative e dei servizi riabilitativi e assistenziali, nonché delle possibili soluzioni residenziali esistenti sul territorio regionale.
Infine, in fase di prima applicazione (della durata di un anno), la valutazione da parte dell’Unità, la definizione del progetto di vita e l’assegnazione del “case manager” saranno effettuati, sperimentalmente, a partire da un campione selezionato tra le ragazze e i ragazzi con disabilità in uscita dal percorso scolastico nell’anno 2017/2018, tra gli utenti attualmente inseriti nei Centri educativi assistenziali (Cea) e tra coloro che frequentano i laboratori occupazionali per un numero indicativo di quindici casi complessivi.
«L'impegno assunto nella settimana della disabilità è preciso e lo stiamo portando avanti con serietà e concretezza. - commenta l’assessore regionale alla Sanità Luigi Bertschy - Dopo la delibera dell'8 gennaio continua l'impegno con questa importante deliberazione e con altri atti che sono in fase di definizione. Le politiche in favore delle persone con disabilità che vogliamo realizzare sono concrete e con ricadute tangibili».