Dopo 10 anni è scattata l’imposta di soggiorno anche per gli alloggi a uso turistico: sono 3.252
«Per 10 anni non hanno pagato la tassa di soggiorno ed ora si lamentano?» Non sono tardate le risposte polemiche di alcuni albergatori e commercianti alle recenti prese di posizione di alcuni rappresentanti o presunti tali dei proprietari degli alloggi a disposizione sul territorio regionale per gli affitti brevi. L’oggetto del contendere è la tassa di soggiorno, introdotta per tutti a partire da mercoledì scorso, 1 maggio, della quale si contestano sia la ragione di essere (l’imposta viene pagata dagli ospiti, con importi variabili dai 50 centesimi ai 2 euro) che la modalità di riscossione, che secondo alcuni è troppo macchinosa, mentre in realtà per gli albergatori è addirittura più semplice di quella applicata finora.
La nuova misura, il cui ricavato dovrebbe essere utilizzato dai Comuni per promuovere le iniziative a favore del turismo, anche se non è sempre così, interessa complessivamente 3.252 codici regionali, i cosidetti Cir, rilasciati alla data di ieri, venerdì 3 maggio. Che corrispondono a 13.425 posti e a 2.314 locatori di affitti brevi, in media quindi 1,4 appartamenti per ogni intestatario. Nelle scorse settimane, al momento del rilascio del Cir sono emerse parecchie situazione poco chiare che si trascinavano da tempo, fuori da ogni controllo: ospitalità turistica in locali censiti come stalla o deposito, in evidenti abusi edilizi, in piani non dichiarati. Oppure troppi letti rispetto alle superfici, fattori che non sono sinonimo di buona pubblicità per la Valle d’Aosta e per la sua offerta turistica.
Il maggior numero di Cir è stato rilasciato a Valtournenche, 476 per 2.136 posti letto, poi segue Aosta dove gli affitti brevi sono ormai una moda con 421 Cir e 1.644 posti letto. Più lontane Courmayeur con 221 e 967 letti, Cogne con 188 e 797 posti letto e quinta a sorpresa Gressan con 130 Cir e 555 posti letto, visto che moltissimi alloggi dei grandi complessi immobiliari di Pila sono stati destinati agli affitti brevi.
Il dato sulla frequentazione si riferisce allo scorso mese di febbraio e solo negli alloggi sono state conteggiate 45mila presenze, molte delle quali straniere.
Anche l’Unione Europea, stante l’ampiezza del problema, ha deciso di regolamentare il settore con l’introduzione entro il 2026 di un codice europeo, che di fatto rispecchia quello adottato dalla Valle d’Aosta, penultima tra le regioni italiani a dotarsi di una specifica normativa. Pertanto quando il nuovo codice europeo dovrà essere applicato a livello regionale i privati che affittano i loro alloggi per brevi periodi saranno già pronti ad accogliere senza difficoltà le innovazioni.
Per alcuni proprietari anche l’utilizzo del pos per i pagamenti elettronici è stato argomento di contestazione nei confronti dell’Amministrazione regionale, dimenticando però che l’obbligo per le aziende di dotarsi di un pos deriva da una legge statale e quindi la Regione non c’entra nulla. Anzi la discriminante è proprio questa: chi è privato può farne a meno ed incassare come preferisce, chi si è costituito come azienda per affittare i propri alloggi sarà tenuto a mettere a disposizione dei clienti il pos per consentire il pagamento elettronico.
La dichiarazione relativa alla tassa di soggiorno dovrà essere presentata 2 volte all’anno, entro il 31 marzo del nuovo anno per i soggiorni del secondo semestre del precedente, entro il 30 settembre per quelli del primo semestre. Quindi un compito abbastanza semplice che supera di fatto la richiesta di alcuni di utilizzare i portali di vendita turistica per la riscossione e il versamento della tassa di soggiorno, un esperimento già ampiamente fallito in altre realtà, a cominciare dalla città di Roma.
Le tariffe vanno dai 50 centesimi a persona a notte per gli alloggi situati nei Comuni meno turistici, come Allein, Introd e Quart, a 1 euro per Antey-Saint-André, Bionaz o Brusson, passando a 1,50 per Aosta, Châtillon, e Saint-Vincent fino al massimo di 2 euro in alta stagione a Ayas, Cogne, Courmayeur, Gressan, Gressoney, La Thuile e Valtournenche.