Arnad ricorda i quattro civili uccisi in piazza a Ville il 3 maggio del 1944

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E’ un fine settimana di emozioni e di ricordi per Arnad. Se domani, domenica 5 maggio, si celebra una pagina luminosa per il paese, con l’inaugurazione del Santuario di Machaby restaurato (si veda articolo a fianco), oggi, sabato 4 maggio, se ne commemora una delle più buie. Il 3 maggio 1944, per rappresaglia contro le recenti operazioni militari partigiane, fascisti e soldati tedeschi rastrellarono Arnad e radunarono sulla piazza di Ville una ventina di persone del paese assassinando a sangue freddo 4 civili: Virgilio Cretier, Pietro Champurney, Eligio Janin e Bernardo Bonel. «Hanno letto una sentenza e alla fine ne hanno tirato fuori uno e gli hanno sparato. - raccontava Marietta Champurney, classe 1911, sorella di Pietro, nel bellissimo libro “Arnad in Valle d’Aosta - Più di un secolo di memoria” di Elida Noro Désaymonet e Augusta Champurney Cossavella - Poi uccisero un altro, toccò poi a mio fratello Pietro, l’hanno trascinato fuori dal gruppo e quando arrivò vicino agli altri morti svenne, lo uccisero e poi un altro ancora». E poco oltre, nello stesso libro, la testimonianza di Speranza Challancin, classe 1920: «C’era uno che sembrava un galeotto, aveva una cicatrice che partiva da un orecchio e finiva all’altro orecchio, quello li interrogava e tirava fuori dalla fila e per primo ha preso Cretier e lui aveva già i documenti pronti che lavorava al canale per cui era esonerato, non li ha nemmeno guardati e li ha dati in mano ad un altro che aveva delle braccia enormi, e una pistola, avessi visto che pistola, era grandissima, le maniche rimboccate. “Vieni con me, vieni con me”. Lo ha scostato un po’ più in là e pam... dietro la testa e pam... dietro la schiena. [...] E Ligio, quell’uomo enorme lo ha preso per un braccio e gli ha detto “Andiamo, andiamo...”. Ligio ha guardato il passaggio che porta giù a Pi-de-Veulla e poi ha visto quello lì per terra, gli si sono raggrinzite tutte le braccia e pam, pam, giù anche lui. E poi hanno preso il fratello di Marietta, anche lui era esonerato, era del 19, li sceglievano a caso. [...] Poi c’era Bernard Gorpeuil (Bonel Bernardo), il padre di Placido, lui era già vecchio e si trovava vicino alla cappelletta con la sua coppa ed un litro lì che beveva, era tranquillo e se non avesse parlato non lo avrebbero preso ma lui ha detto “Io sono il proprietario della cascina di Tsampagnola”. Era vecchio ma sveglio perché come ha visto che volevano prenderlo è scappato giù vicino al torrente, in quel passaggio che era lì prima del ponte pieno di arbusti e piante di sambuco, ma purtroppo non ha fatto in tempo e lo hanno preso lo stesso. Le salme sono rimaste lì quattro giorni sotto un lenzuolo bianco, quattro giorni senza che nessuno osasse andarle a prendere, poi hanno permesso di portarli a casa dalle rispettive famiglie e hanno fatto il funerale».

La commemorazione di oggi prevede il ritrovo alle 10.30 in piazza 3 maggio 1944 (o Piahe Quemen-a), il saluto del sindaco Alexandre Bertolin, le letture a cura dell’Anpi, l’accompagnamento musicale della Filarmonica di Arnad e il rinfresco in piazza offerto dall’Amministrazione comunale.

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