La Valle d’Aosta all’Assemblea nazionale di Azione Cattolica
Da giovedì 25 a domenica scorsa, 28 aprile, si è tenuta, alla Fraterna Domus di Sacrofano, alle porte di Roma, la XVIII Assemblea nazionale di Azione Cattolica, dal titolo “Testimoni di tutte le cose da Lui compiute”. L’Assemblea ha concluso l’itinerario di verifica del triennio avviato a fine 2023 a partire dalle associazioni territoriali di base, ovvero il livello parrocchiale/interparrocchiale, proseguendo con le assemblee diocesane - quella della diocesi di Aosta, che ha portato all’elezione del nuovo Consiglio diocesano, si è svolta domenica 4 febbraio scorso al Priorato di Saint-Pierre - e regionali - quella della Regione Piemonte e Valle d’Aosta si è tenuta domenica 17 marzo ad Altavilla d’Alba. All’Assemblea erano presenti, per la nostra diocesi, il presidente diocesano Silvio Albini, Giulio Carmassi in rappresentanza del settore giovani e Paolo Delpero per l’Acr - Azione Cattolica dei Ragazzi. Dopo la relazione di apertura del presidente nazionale,Giuseppe Notarstefano, i delegati hanno partecipato attivamente ai lavori dell’assemblea, discutendo in gruppi e poi votando gli emendamenti proposti al documento programmatico del prossimo triennio per tutta l’associazione, nonché votando il nuovo Consiglio nazionale, nel quale è stato eletto anche un socio della Regione Piemonte e Valle d’Aosta: Fabio Dovis, della diocesi di Torino. I lavori dell’Assemblea sono stati preceduti, giovedì 25 aprile, da un incontro con Papa Francesco in Piazza San Pietro, al quale hanno partecipato circa 80mila persone. Il Papa ha parlato ai presenti della “cultura dell’abbraccio”, descrivendo 3 tipi di abbracci che ritiene fondamentali per diffondere nel mondo pace e fraternità: l’abbraccio che manca (così spesso alla radice di guerre e conflitti), l’abbraccio che salva (quello di Dio Padre, mostrato da Gesù nel dono dell’Eucaristia e sulla croce), l’abbraccio che cambia la vita (quello che anche noi siamo invitati ad offrire a chi incontriamo). Il Papa ha quindi esortato tutti i soci di Azione Cattolica a farsi «atleti e portabandiera di sinodalità» nelle realtà in cui vivono.