In attesa dei lavori prosegue la raccolta di fondi per la Salle de Gymnastique
Non sono ancora iniziati i lavori di ristrutturazione della Salle de Gymnastique che si affaccia su piazza della Repubblica ad Aosta. La Regione ha dato l’immobile in concessione per 25 anni alla Disval, l’Associazione Disabili Sportivi Valdostani, presieduta da Egidio Marchese, che provvederà a recuperare la palestra con la riqualificazione energetica e il consolidamento statico dell’edificio, compreso l’abbattimento delle barriere architettoniche. Egidio Marchese assicura che il progetto non è tramontato e, anzi, nonostante il costo della ristrutturazione sia lievitato intorno ai 2 milioni di euro rispetto al milione e 200mila euro stimato nel 2018, l’intervento di recupero dovrebbe iniziare entro un paio di mesi. «Non abbiamo ancora una data precisa perché siamo in trattativa con 3 imprese. - riferisce Egidio Marchese - Il nostro obiettivo è scegliere il preventivo migliore senza sottovalutare gli aspetti qualitativi dell’intervento». Per sostenere il sogno della Disval si sono moltiplicate le raccolte di fondi che nel tempo hanno visto le donazioni della Sezione Valdostana dell’Associazione Nazionale Alpini ma anche di privati, come pure della Biblioteca di Brissogne e del Comune di Sarre con i proventi della Promenade de solidarité. Un contributo è giunto, inoltre, dalla “Cena tra le stelle” a Courmayeur. L’ultima iniziativa, in ordine di tempo, è dell’Associazione VDA Trailers che devolverà alla Disval il ricavato della vendita dei pettorali solidali del Tor des Géants. «Abbiamo finalmente ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie - assicura Egidio Marchese - e proseguiamo nell’azione per reperire fondi. Ci affideremo al credito sportivo, perché crediamo di avere tutte le caratteristiche per potervi accedere e tal proposito incontreremo il presidente del Coni valdostano Jean Dondeynaz, e al crowfunding, il cosiddetto finanziamento collettivo su Internet. Insomma, intendiamo ricorrere a tutti gli strumenti disponibili per raccogliere il denaro utile al recupero della Salle de Gymnanastique. Attualmente abbiamo circa 40mila euro ma ne abbiamo spesi attorno ai 70mila per pagare i progettisti, ovvero lo Studio Area 9 di Aosta, gli oneri comunali, la stratigrafia e il saggio per le fondamenta con uno scavo di 2,70 metri. D’altro canto si tratta di un edificio documento e per l’adeguamento energetico e antisismico è previsto il ricorso a putrelle in ferro al fine di rinforzare la struttura. Questo perché all’interno l’altezza è di 7 metri che verrà divisa praticamente in 2 da un soppalco con l’obiettivo di ricavare una superficie complessiva di 700 metri quadrati con una zona di servizi nel seminterrato e uno spazio per le attività sportive al piano terra». La Disval, che attualmente gestisce la palestra Fitness 4All in via Maurice Garin ad Aosta con un team di una ventina di persone, conta 4mila iscritti, di cui 1.500 effettivi, e oltre 200 persone con disabilità certificate. «Abbiamo inoltre aperto un fondo con la Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, sul quale vi sono stati dei versamenti. - evidenzia Egidio Marchese - Quest’ultimo è essenziale per garantire e tutelare chi vuole sostenere il nostro progetto, permettendo al donatore di fruire di detrazioni fiscali». Una volta ultimata, la Salle de Gymnastique da chi potrà essere frequentata, quali servizi offrirà e quale valore aggiunto darà all'intera città? «La Salle de Gymnastique - risponde Egidio Marchese - potrà essere frequentata da chi vuole mantenere la forma fisica o allenarsi in un luogo nel centro della città. Si tratta di un progetto promosso da persone con disabilità che favorirà l'integrazione al fine di abbattere ogni pregiudizio da parte dei normodotati nei confronti di chi è diversamente abile. Perciò verranno offerti servizi rivolti al benessere, tanto dei disabili quanto di coloro che non lo sono. Il valore aggiunto per la città sarà enorme e va dal recupero di un pezzo di storia del capoluogo all’abbellimento di un angolo di Aosta che per anni è rimasto nel degrado, il tutto nell’ottica di promuovere la disabilità attiva».