Case popolari del Quartiere Cogne: cumuli di rifiuti, cattivi odori e topi

Case popolari del Quartiere Cogne: cumuli di rifiuti, cattivi odori e topi
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La scena che si presenta agli occhi di chi entra nel cortile delle case popolari di proprietà dell'Arer - Azienda Regionale di Edilizia Residenziale - di via Pollio Salimbeni, nel Quartiere Cogne di Aosta, non lascia spazio a interpretazioni: cassonetti per la raccolta differenziata stracolmi di spazzatura e a terra montagne di rifiuti dove c’è di tutto, dagli avanzi di cucina ai mobili, dalle bottiglie di vetro e plastica agli inerti. Una situazione che prosegue da oltre un mese, tanto che una decina di residenti esasperata da questo degrado ha deciso di denunciare il fatto con la speranza che qualcosa cambi «Perché così non si può andare avanti». Una giovane donna, residente nell’edificio, ammette che «Una cosa simile non l'ho mai vista da nessuna parte» temendo che «I rifiuti abbandonati dai maleducati possono essere anche fonte di malattie». Menefreghismo e mancanza assoluta di senso civico regnano sovrani, infatti un’altra inquilina riferisce che «Ormai tutto avviene alla luce del sole e se anche coloro che gettano i rifiuti senza alcun rispetto delle regole si accorgono di essere visti, continuano imperterriti a buttare la spazzatura come fosse la cosa più normale del mondo». Risultato? Il mucchio di rifiuti è arrivato a circa un metro di altezza «Emanando fetore - prosegue la nostra interlocutrice - e attirando grossi ratti che vediamo sempre più di frequente». A creare il problema non sono i 20 cassonetti per 180 nuclei familiari, ma la maleducazione di alcuni residenti perché, guardacaso, proprio i 4 raccoglitori dell’indifferenziata - la cui apertura può avvenire solo utilizzando l’ecotessera o una apposita app che comporta un addebito agli utenti - sono pressoché vuoti. «Ciò avviene perché ci sono persone che non vogliono pagare la tariffa prevista dalle nuove regole per la raccolta dei rifiuti, applicate dal Comune a partire dall’inizio dello scorso mese di marzo. - commentano i nostri interlocutori - Pertanto gettano l’immondizia che dovrebbe andare nell’indifferenziata nei contenitori riservati ai materiali riciclabili, oppure l’abbandonano per terra». Ma c’è anche un’altra cosa che sorprende, ovvero le buste di plastica colme di prodotti alimentari ancora commestibili gettate tra i rifiuti e ottenute da associazioni benefiche: un insulto a chi ne avrebbe davvero bisogno. Insomma una situazione ormai fuori controllo che anche la presidente dell’Associazione Quartiere Cogne Rosalia Ventrini sta monitorando da tempo. «Questo problema è noto all’Arer - assicura Rosalia Ventrini - tanto che ho suggerito di mettere dei cartelli anche in arabo per spiegare cosa sia e come funziona la raccolta differenziata. Questo sarà il prossimo passo, oltre a incontri di sensibilizzazione e di informazione per gli utenti che organizzeremo a breve. Il fatto è che, in quelle case popolari, il 60 per cento di inquilini non ha l’ecotessera per aprire il cassonetto dell’indifferenziata, dato che per le condizioni economiche beneficia dell’esenzione del pagamento della Tari. Pertanto la spazzatura viene gettata dove capita. Risolto questo aspetto, avremo risolto anche il problema dell'immondizia in quel complesso immobiliare definito da tutti il peggiore del Quartiere Cogne».

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