Sarre, è andato in pensione lo storico segretario comunale Osvaldo Chabod
Dopo oltre 43 anni di servizio Osvaldo Chabod, uno dei più conosciuti e stimati segretari comunali della nostra regione, è andato in pensione. Martedì scorso, 2 aprile, ultimo giorno di lavoro, amministratori e dipendenti del Comune di Sarre - dove Chabod ha lavorato negli ultimi 24 anni - hanno organizzato un piccolo rinfresco, «per salutarlo e ringraziarlo». Ora a Sarre prenderà il suo posto la dottoressa Annamaria Tambini, dirigente del Comune di Aosta.
Classe 1961, la carriera di Osvaldo Chabod inizia nel 1981 come aiuto segretario al Consorzio dei Comuni Introd-Valsavarenche, incarico che ricopre fino ad agosto del 1982. Poi è segretario comunale ad Aymavilles dal 1982 all’agosto del 2005 (dal 2000 al 2005 in convenzione con il Comune di Sarre) e a Sarre dal 1° settembre del 2005 a martedì scorso (dal 2015 al 2021 in convenzione con Saint-Pierre). In mezzo, diverse «supplenze»: Villeneuve, Jovençan, Gignod, Allein, Valgrisenche, Gressan. Osvaldo Chabod è stato anche consigliere di amministrazione della Bcc Valdostana dal 2006 al 2012, tesoriere dell’Union Valdôtaine dal 2008 al 2013 e sempre per il Mouvement consigliere regionale da agosto a ottobre 2020.
Una figura, quella del segretario comunale - il «cervello» delle amministrazioni - che Osvaldo Chabod ha visto cambiare, e parecchio, in questi 40 anni. «Quando sono entrato a Aymavilles, nel 1982, il Comune aveva solo 4 dipendenti. Ora sono ben di più, ma è normale visto che sono aumentate competenze e incombenze. Adesso tutte le amministrazioni locali sono molto più strutturate e chiaramente è cambiato anche il mestiere del segretario comunale. Quando ho iniziato eravamo ancora, come si dice, a “penna e calamaio”. Ora passa tutto da Internet. Ciò non vuol dire che la burocrazia sia diminuita, anzi».
Il periodo più difficile, e a sorpresa da un certo punto di vista anche più gratificante, per Osvaldo Chabod è stato quello vissuto in Municipio a Saint-Pierre durante il commissariamento scattato il 13 febbraio 2020 in seguito alle risultanze dell’inchiesta «Geenna» della Dda di Torino e dei Carabinieri del Reparto Operativo. «E’ stato un periodo impegnativo, pesante, certo. Però mi ha fatto piacere che i commissari abbiano riconosciuto la mia professionalità. Avrebbero potuto scegliere un altro dirigente, invece decisero di continuare a collaborare con me, riconoscendo il buon lavoro che stavo facendo. Per me è stato importante».
Il sindaco, l’amministratore che Osvaldo Chabod ricorda con più piacere? «Citando qualcuno in particolare farei qualche torto, e non mi piace. Con la maggior parte degli amministratori con i quali ho collaborato si è instaurato un buon rapporto, coltivato anche al di fuori dell’ambito professionale. Certo per me è stato, come dire, “curioso” ritrovarmi a lavorare con l’attuale sindaco di Sarre, Massimo Pepellin, con il quale avevo frequentato le Elementari ormai tanto tempo fa».
Ora Osvaldo Chabod avrà più tempo per coltivare le sue passioni, tra queste sicuramente la montagna. E la politica?
«Di una cosa sono sicuro. L’unica cosa che non farò ora che sono in pensione è dedicarmi alla politica. Basta. Ho finito con il mio impegno nella commissione speciale per la réunion. Tutti noi abbiamo un solo fegato, e se devo scegliere preferisco rovinarmelo con gli amici al bar, piuttosto che con la politica».