Sci, nuova stagione record: incassati 112 milioni Crevacol boom, numeri molto positivi a La Thuile
La stagione dello sci 2023-2024 in Valle d'Aosta è praticamente agli sgoccioli (questo fine settimana le ultime aperture) e si preannuncia come la migliore di sempre. Prendendo in considerazione il periodo compreso tra il 1° ottobre 2023 e domenica 31 marzo di quest’anno, il fatturato si attesta a 112 milioni e 817mila euro, in crescita del 14 per cento rispetto allo stesso periodo della stagione precedente (98,7 milioni di euro), quando già si erano registrati numeri record. Incremento che sale al 31 per cento se si prende in considerazione la media delle 3 stagioni precedenti: 77,4 milioni nella 2019/20, 81,1 milioni nella stagione 2021/22 e appunto 98,7 milioni nella 2022/23. A dimostrazione che i numeri boom non sono solamente il frutto dell’aumento dei prezzi degli skipass vi è l’aumento dei passaggi sugli impianti, i cosiddetti «primi ingressi», passati dai 3.028.346 della stagione 2022/23 a 3.203.676 della 2023/2024, con un incremento del 6 per cento, che diventa del 14 per cento rispetto alla media delle ultime 3 stagioni. L’aumento più consistente a Crevacol, dove si registra un più 41 per cento, male invece Champorcher con meno 24 per cento.
È proprio l'incremento delle presenze di sciatori a far sorridere gli operatori del settore, dato che il solo aumento del fatturato può essere legato, seppur solo in parte, al rincaro delle tariffe in un contesto di inflazione.
Il 2024 regala un record di incassi a Crévacol (780mila euro) , con una crescita del 61 per cento rispetto all'anno scorso. Fatturato in crescita pure a Torgnon - più 15 per cento a 2,5 milioni - con oltre 136mila primi ingressi. Decisamente diversa la situazione a Chamois: poca neve, sia naturale sia artificiale, e incassi in calo del 10 per cento: 393.258 euro contro i 450mila del 2022/23.
Cervinia-Valtournenche incrementa gli incassi del 13 per cento, da 33,3 a 37,6 milioni di euro, che diventano 40,5 tenendo conto anche di Chamois e Torgnon. E senza dimenticare che sulle piste del Breuil si scierà almeno fino a maggio.
Bene anche il comprensorio del MonterosaSki, che segna un più 12 per cento, dai 17,7 milioni di fatturato del 2022/23 ai 19 milioni e 862mila euro di questa stagione. Al più 14 per cento di Champoluc e Gressoney fa da contraltare il meno 34 per cento di Champorcher.
Detto di Crevacol, un buon più 20 per cento a Pila, che passa da 12,8 a 15,3 milioni, stabile invece Cogne sempre intorno ai 450mila euro. Bene Courmayeur che sale dai 15 milioni e 750mila euro della scorsa stagione ai 17 milioni e 771mila euro di questa (più 13 per cento), molto bene La Thuile che incrementa del 25 per cento: da 9,9 a 12 milioni e 385mila euro. Nei 112 milioni e 817 mila euro del fatturato regionale degli impianti a fune ci sono anche i 4,3 milioni della Skyway, che migliora del 18 per cento rispetto alla media delle 3 stagioni precedenti.
A pesare sulla performance dei piccoli comprensori sono soprattutto le condizioni di innevamento: buone nel settore occidentale, meno favorevoli in quello meridionale e orientale.
«L’ottimo risultato anche di questa stagione invernale é l’esito degli investimenti, dei progetti e delle azioni realizzati in questi anni dalle società di impianti a fune insieme a tutti gli altri attori del sistema sci in Valle d’Aosta. - dichiara Luigi Bertschy, assessore regionale con la delega agli impianti a fune - Mediamente nelle stagioni tra il 2015 e il 2019, le società incassavano circa 80 milioni di euro. Oggi, a stagione non ancora conclusa, gli incassi superano i 113 milioni. Questa sarà la stagione migliore di sempre, anche come primi ingressi. Finaosta sta realizzando uno studio che permetterà, una volta concluso, di ottenere delle informazioni aggiornate sul valore che il settore degli impianti a fune genera sul territorio valdostano».
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