“La pista al Col Ranzola è un’inutile opera di devastazione del territorio”
Legambiente torna all’attacco del progetto di costruzione di una pista di collegamento tra i territori comunali di Brusson e Gressoney-Saint-Jean attraverso il Col Ranzola, dopo che la Giunta regionale ha inserito lunedì scorso, 26 marzo, il progetto da 2,9 milioni di euro nei cosiddetti “schemi di convenzione” tra la Regione e i Comuni beneficiari degli interventi. Si tratta di risorse del Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane - Fosmit dell’anno 2023. «Come si fa a “riqualificare” una strada se quella strada non c’è? Eppure nella delibera che investe circa 3 milioni di euro di soldi pubblici per creare un collegamento intervallivo - presumibilmente con enormi muri di sostegno per i tornanti necessari a superare la pendenza - è proprio scritto così: “riqualificazione” della strada del Col Ranzola. - attacca Legambiente in una nota - Il collegamento che la Regione vorrebbe realizzare tra la zona di Estoul, a Brusson, e l'arrivo della seggiovia Weissmatten, a Gressoney-Sain-Jean, su crinali geologicamente fragili, è stata proposta dalle 2 amministrazioni locali interessate e consisterebbe nella realizzazione di un tracciato in gran parte nuovo, lungo circa 6 chilometri, volto a collegare le 2 poderali già esistenti. Legambiente acquisirà nei giorni prossimi lo studio di fattibilità della nuova strada, che non è stato reso pubblico e che potrà essere ritirato solo direttamente in loco, a Gressoney. In attesa di poter sviluppare osservazioni puntuali sulla proposta di tracciato, che sappiamo con certezza toccherà aree naturali di pregio, con riconosciuta valenza storica e archeologica, segnaliamo che la somma di denaro pubblico stanziato, in un periodo di contrazione continua di servizi essenziali, e le motivazioni a sostegno di questa scelta sollevano forti perplessità». «Non comprendiamo come un tracciato poderale che attraversa zone fortemente acclivi e instabili possa fungere da via di fuga in caso di calamità naturali. - prosegue Legambiente - E' anche difficile ravvisare la tanto sottolineata valenza ciclabile di questo collegamento. La zona a monte di Estoul è percorsa da numerose strade poderali utilizzabili anche dalle bici. Una di esse, per esempio, raggiunge la conca dei laghi di Palasinaz, e una sua diramazione il più vicino lago Litteran. L'Amministrazione ipotizza anche un collegamento ulteriore al col de Joux che, a sua volta, è nodo centrale di una serie di itinerari escursionistici e cicloescursionistici già esistenti e frequentati da tempo dai turisti. Non ci pare che l'offerta sia carente». «Da tempo Legambiente - conclude la nota - sottolinea che un reale contrasto allo spopolamento montano debba fondarsi, innanzitutto, sul ripristino dei servizi (medici, market, uffici, connessioni veloci internet, trasporti) sempre più carenti. In questo modo dovrebbero essere investiti i fondi pubblici, non per realizzare l'ennesima, inutile, opera di devastazione del territorio».