La fuga da Châtillon: “spariti” 529 abitanti in 10 anni “Serve uno sforzo corale per invertire la tendenza”
C’era una volta la Riviera delle Alpi. Oggi il grande agglomerato urbano che comprende Saint-Vincent e Châtillon - e che si allarga all’intera Unité Mont Cervin - sta soffrendo la più grave crisi demografica dell’intera Valle d’Aosta. Nel decennio che va dal 2011 al 2022 sono “spariti” 785 abitanti nel comprensorio degli 11 Comuni della Media Valle (oltre a Saint-Vincent e Châtillon, anche Antey-Saint-André, La Magdeleine, Torgnon, Chambave, Pontey, Valtournenche, Chamois, Saint-Denis e Verrayes). Châtillon da solo ha perso 529 residenti ed è il Comune con il più significativo calo di abitanti in tutta la regione. Saint-Vincent ha invece avuto una contrazione di 191 abitanti.
La Mont Cervin è così stata inserita nella Strategia nazionale per le aree interne (creata nel 2013 e di cui già facevano parte i comprensori di Grand Paradis e Bassa Valle) accedendo in questo modo a finanziamenti del Governo (circa 4 milioni di euro, a cui la Regione ne aggiunge altrettanti) per garantire i servizi essenziali e cercare di frenare lo spopolamento.
L’argomento è stato al centro di un’interpellanza illustrata durante l’ultima seduta del Consiglio Valle dal consigliere di Rassemblement Valdôtain Diego Lucianaz, a cui ha risposto l’assessore regionale agli Affari europei Luciano Caveri. «Gli interventi, concordati con i differenti Comuni e con l’Unité, riguarderanno vari aspetti come educazione, servizi sanitari, mobilità e connettività. - ha spiegato Luciano Caveri - Il calo di abitanti dell’Unité Mont Cervin corrisponde a un terzo della perdita della popolazione globale della regione. Il Comune di Châtillon da solo vale il 20 per cento dell’intero calo demografico della Valle d’Aosta. In compenso vi sono Comuni che hanno avuto leggeri aumenti (Chamois con 14 abitanti in più, Torgnon con 30 e Valtournenche con 113 in più) ma in questo caso i dati potrebbero essere condizionati dalla presenza delle residenze secondarie. La strategia fondamentale è lavorare con le comunità locali per utilizzare al meglio le risorse a disposizione, che vanno utilizzate entro il 2027. Ciò che colpisce particolarmente è la mancanza di nascite».
Proprio su quest’ultimo elemento riflette il sindaco di Châtillon Camillo Dujany: «Nella mia classe eravamo in 70, oggi i nuovi nati sono annualmente tra i 20 e i 22. La situazione è rimasta stabile fino intorno al 2008, poi c’è stato un crollo. Le cause sono molteplici e riguardano l’intero agglomerato urbano della Media Valle, compresi i Comuni di Saint-Vincent, Chambave, Pontey e Verrayes. La crisi economica ha colpito l’edilizia con la conseguente emigrazione di numerosi residenti stranieri. Inoltre qui la situazione è stata ulteriormente aggravata dalle difficoltà del Casinò. Negli ultimi anni non ha aiutato la creazione del polo scolastico unico a Verrès, che ha fatto sì che qui sparissero le scuole superiori: sono rimaste soltanto l’Ipra e il Don Bosco. Alcune situazione sono paradossali: l’edificio del Panorama è una scuola perfettamente a norma e anche dotata di palestra: forse bisognerebbe ragionare in maniera meno “Aostacentrica”. E’ normale che se una giovane famiglia deve trovare casa, la presenza o meno delle scuole e di altri servizi può essere importante nella decisione».
Il calo demografico è tra le cause della crisi del commercio nel borgo di Châtillon, ma non è l’unico motivo. «La concorrenza del commercio on line è spietata e attualmente incide ancora maggiormente di quella dei supermercati: su questo il Comune può fare ben poco. - prosegue il sindaco Camillo Dujany - Serve un’azione coesa e una presa di coscienza da parte dei commercianti, che sono eroici, della necessità di trovare generi non in competizione con il commercio elettronico. Da parte nostra, cerchiamo di rendere il borgo più bello e più appetibile per il commercio e per i cittadini con un intervento di riqualificazione dell’arredo urbano. E’ allo studio la riduzione dell’Imu per i negozi in attività, per incentivarli a rimanere aperti. Anche i lavori alla strada di Sarrasins riteniamo che possano creare un collegamento tra il Centro e il Castello Gamba, che è un’eccellenza della nostra regione. Il parcheggio pluripiano da tempo ha la prima ora gratuita, seguita da una tariffa oraria di 60 centesimi per consentire a chiunque di fare le proprie commissioni in paese in tranquillità. Ma per affrontare con successo la situazione serve un’azione corale, che coinvolga tutti».