E Michele Santoro chiede aiuto alla Valle d’Aosta: «Avete potere di vita o di morte sulla lista»
"Se noi mostriamo che esiste quest'opinione pubblica (contraria all'invio di armi in Ucraina, ndr) la politica italiana cambia. Un 3 per cento, non voglio manco dire il 4 per cento che raggiunge il risultato di portare dei deputati europei, ma un 3 per cento alle elezioni europee cambia, rivoluziona la politica italiana. Perché? Perché porta in scena un soggetto che in questo momento è passivo, sfiduciato, cinicamente ai margini. E che invece diventa una minaccia, una valanga".
Così Michele Santoro - martedì scorso, 26 marzo - al castello Tour de Villa di Gressan in una conferenza stampa per promuovere la sua lista Pace Terra Dignità in vista delle elezioni europee.
Il giornalista ha fatto riferimento a un recente sondaggio di La7 che - ha spiegato Michele Santoro - per la prima volta considera la sua lista: "Ti fanno viaggiare già verso il 2 per cento dell'elettorato, ma la cosa più importante è che questo 2 per cento non leva niente né a Sinistra italiana né al Movimento 5 stelle, che sono contrari all'invio di armi moderatamente, non in maniera radicale come possiamo esserlo noi, e tutto sommato nemmeno al Pd".
Con Sinistra italiana e Cinque stelle, ha aggiunto, "siamo ancora apertissimi alla possibilità di realizzare un'unica grande lista contraria alle armi, alla dittatura delle armi, e però le risposte che ci arrivano sono molto deboli, secondo me per una ragione politica di fondo: ci troviamo di fronte al fatto che le alleanze che queste forze hanno con il Pd le pongono in una posizione di imbarazzo relativamente alla guerra".
Senza un'intesa di questo tipo, la lista è costretta a raccogliere le firme per potersi presentare. "La Valle d'Aosta - ha detto Michele Santoro - ha potere di vita e di morte sulla nostra volontà di presentare una lista e di mettere al centro della campagna elettorale la parola pace, perché se la Valle d'Aosta non raccoglie le sue 1.500 firme blocca tutto questo. Questa operazione è come il segno di Fontana sulla tela e venire fuori in Valle d’Aosta ha un valore ancora superiore: è un atto di resistenza umana da parte di chi ha una visione della libertà e oggi vorrei richiamare solo al coraggio di farlo. E' un bene che non si abbia una partecipazione per la pace in questa campagna elettorale? Secondo me è un male".
“Il movimento - conclude - è formato da persone con buona volontà e grande passione, convinte che sia necessario liberare la pace dalla prigione in cui è stata rinchiusa e metterla al centro delle elezioni europee”.