A Settimo la Sagra dell’Olivo e dell’Olio extravergine

Prende il via a partire dalle 17 di oggi, sabato 23 marzo, con la presentazione dei risultati sulla raccolta dell’olio della stagione 2023, la 22esima Sagra dell’Olivo e dell’Olio extravergine della Riviera Settimese. Nella sala consiliare del Municipio di Settimo Vittone, in via Montiglie, saranno illustrate le caratteristiche degli oli piemontesi agli addetti del settore, riservando a domenica la giornata dedicata ai prodotti locali aperta a tutti.

Domenica, dalle 10 alle 18, per le vie del paese, saranno proposte degustazioni dell’olio e dei prodotti derivati, unitamente alla vendita dell’olio della passata stagione, con esposizione e vendita delle piante di olivo e dei prodotti agroalimentari del territorio e non solo. Non mancheranno banchetti dell’artigianato tipico eporediese e, per i partecipanti più giovani, la possibilità di effettuare giri in pony al campo dell’oratorio, dalle 10 alle 17. I bambini di Settimo Vittone, inoltre, presenteranno una mostra con i loro lavori sul tema dell’olivo alla sede dell’Anpav.

L’annuale sagra settimese, molto attesa, fa sempre capo al Circolo Molino Lingarda e al frantoio comunale attivo dal 2009 e intitolato a Vito Groccia - il pioniere d’origine calabrese che riportò la coltivazione dell’ulivo in terra canavesana, rilanciando l’olivocultura in tutto l’Alto Eporediese -, gestito a livello volontario e in grado di offrire un puntuale servizio di molitura e frangitura delle olive, attirando per la qualità del proprio operato una vasta clientela di conferitori piemontesi, valdostani e lombardi, provenienti da Biellese, Astigiano, Vercellese, Novarese, Monferrato, Comasco e dai Laghi Maggiore e di Como.

Tipica della produzione settimese è la qualità d’olio tardiva Don Carlos, la cui raccolta avviene alla fine del mese di novembre, ottenuta da una tipologia di olive a resa elevata simile a quelle del sud Italia. Un’attività, quella supervisionata dal frantoio, in continua crescita nel corso degli anni, soprattutto come incentivo per i produttori locali e non di trasformare le olive sul posto, senza rivolgersi ai frantoi di altre regioni, con ovvia comodità anche dei privati per i loro minuti quantitativi di olive.